Il presidente dell’Osservatorio Regionale Antimafia del Molise precisa: “Noi non vogliamo sostituirci al lavoro dei magistrati e delle forze dell’ordine, tanto meno intendiamo fare processi mediatici, il nostro scopo è esclusivamente quello di tentare di analizzare la penetrazione delle mafie nella nostra Regione”. In tutte le regioni italiane, la penetrazione delle mafie è un fattore molto serio. E mi preoccupa molto il fatto che alcuni politici molisani che dovrebbero essere nostri strenui sostenitori nell’individuare le mafie nel nostro tessuto sociale, politico ed economico dicano che la nostra attività non sia una cosa seria e che il fenomeno delle infiltrazioni mafiose in Molise sia ancora marginale. La nostra piccola e anonima regione crea grandi appetiti nelle organizzazioni mafiose. E il che problema non esista, è un falso poiché vi sono alcune realtà che ben conosciamo nelle quali molti segnali fanno pensare a un radicamento del fenomeno mafioso (es. litorale basso molisano). Per un boss mafioso investire in un territorio come il nostro lo fa apparire addirittura come un mecenate. Ecco perché la nostra società civile deve presidiare i territori e collaborare con noi per estirpare il fenomeno mafioso.
L’Osservatorio è un’associazione di cittadini e il nostro unico obiettivo, è quello di responsabilizzare tutti e capire se ci sono interventi da fare per migliorare la situazione generale. In Molise la mafia si mimetizza, appare il “normale” olio per ungere i meccanismi della burocrazia e dell’imprenditoria locale. Da qui scaturisce il primo avvicinamento dei mafiosi all’impresa e al tessuto economico-sociale. Il Procuratore Generale del Molise Guido Rispoli molto acutamente ha spiegato come la crisi economica abbia reso ancora più insidiosa l’infiltrazione criminale. Chi s’infiltra, lo fa mimetizzandosi ha spiegato Rispoli. E poi punta le attività indebitate ed esposte con i fornitori, come un negozio o un piccolo bar, offrendosi come un benefattore che riesce a d aiutare a chiudere il debito dell’attività. Una sorta di riconoscimento che funziona da grimaldello per entrare nel tessuto economico. Così la malavita riesce a rilevare quote nelle attività commerciali e a infiltrarsi in maniera organica nel sistema produttivo.
Com’è avvenuto in Basso Molise, dove le organizzazioni criminali sono entrate nelle imprese edili e nei grandi magazzini. “Anche se ho la percezione che il Molise non sia in mano a grandi gruppi criminali – il parere del procuratore – bisogna tenere alta la guardia: qui vivono sotto protezione parecchi collaboratori di giustizia poiché è considerata una zona sana”. Noi condividiamo in pieno il monito del dr. Rispoli e sosteniamo che le norme vigenti non sono pienamente adeguate. Occorrono strumenti specifici per prevenire le infiltrazioni, maggiori controlli e difesa sociale da parte delle forze dell’ordine. L’incentivazione di reti di supporto sociale che possano intervenire preventivamente, in anticipo rispetto alla segnalazione all’autorità giudiziaria e non da ultimo una maggiore formazione sui fenomeni mafiosi in Molise. Quello che manca, ad oggi, continua a essere la capacità di denunciare prima che ci arrivi per forza la magistratura.
Vincenzo Musacchio – Presidente dell’Osservatorio Regionale Antimafia del Molise