Come valutare giuridicamente la sentenza della Consulta sul cd. “porcellum”? Le opinioni in materia sono vaiegate, io la penso così: dall’efficacia della sentenza il Parlamento non ha più poteri il voto quindi diventa una necessità improrogabile, salvo non voler forzare le regole basilari della democrazia e compiere un atto al limite dell’eversione. L’efficacia della sentenza della Corte Costituzionale peraltro ineccepibile anche se tardiva è quello di dichiarare l’illegittimità istituzionale dell’attuale Parlamento. Basti riflettere sul fatto che la giunta delle elezioni della Camera, di fronte alla quale pendono una serie di ricorsi, deve ancora convalidare le elezioni di centinaia di parlamentari.
Ora a mio giudizio, ripeto, a mio giudizio, non potrà più farlo. Si dovranno sostituire gli eletti col premio di maggioranza. L’illegittimità, sempre a mio giudizio, non è retroattiva e non si ripercuote sugli atti passati. Ma da ora in avanti ritengo che il Parlamento non possa fare leggi perchè ha perso, di fatto e di diritto, la legittimazione sia politica che istituzionale e l’unica cosa che può provare a fare, e solo se c’è una condivisione totale, è una nuova legge elettorale, come peraltro chiede la Consulta. Ma la legge dev’essere fatta da tutte le forze politiche: non si potrà usare quel premio di maggioranza illegittimo contro le minoranze. (Vincenzo Musacchio, Docente di diritto penale presso la SSPA Presidenza del Consiglio A.A. 2011-2012).