Movimento Consumatori aderisce al comitato nazionale “Vota sì per fermare le trivelle”

Movimento Consumatori aderisce al comitato nazionale “Vota sì per fermare le trivelle” in vista del referendum popolare del 17 aprile prossimo che chiamerà gli italiani a decidere se cancellare la recente norma (legge di Stabilità 2016) che consente alle società petrolifere di cercare e estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza più limiti di tempo, evitando che le attività petrolifere vadano progressivamente a cessare, secondo la scadenza “naturale” fissata al momento del rilascio delle concessioni.

“Movimento Consumatori – afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – ha deciso di impegnarsi per il ‘sì’, perché ritiene che la scelta del Governo di abolire le scadenze delle concessioni estrattive in Italia sia miope e sbagliata sia in termini di politica energetica sia per i pericoli cui sottopone il sistema Paese, sproporzionati rispetto all’utilità di questa scelta (tutte le riserve italiane sono stimate sufficienti a soddisfare per sette settimane il fabbisogno nazionale).
Non possiamo mettere a repentaglio il patrimonio naturalistico delle nostre coste (che, con tutto il rispetto, non sono quelle di alcuni mari del nord) per incassare circa 300 milioni di euro di royalties all’anno, rischiando di compromettere un flusso turistico che nelle località marine porta 250 milioni di presenze turistiche con un impatto di circa 20 miliardi annui”.

“Se poi pensiamo che le nostre sono coste ‘super pregiate e riconosciute’  – continua Mostaccio – a livello mondiale e che i nostri sono mari ‘chiusi’ e che quindi anche un piccolo incidente può rovinarli e mettere in ginocchio la nostra economia, insomma il gioco non vale la candela ed è il caso di dirlo e dirlo con forza. Tuteliamo i nostri mari, la nostra pesca e la qualità agroalimentare italiana, cercando di non nuocere alla strategia turistica che con fatica questo Paese sta perseguendo”.
“ Non chiudere tutti gli impianti di trivellazione è una scelta che non considera il mutato scenario dell’approvvigionamento di energia che riduce progressivamente la dipendenza dal petrolio e quindi rende certamente evitabile la ricerca nei nostri mari, afferma Marco Mitra, Segretario di MC Molise, e la nostra opposizione ancora più sacrosanta. Noi molisani dobbiamo essere in prima fila per difendere la nostra costa ed il nostro mare tra le nostre risorse fondamentali. Ora bisogna promuovere una buona informazione dei cittadini perché partecipino al referendum”.

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