Un risultato politico importante che il MoVimento 5 Stelle ieri ha ottenuto in aula di Consiglio sul tema inceneritori. L’attenzione su Hera Ambiente, dimostrata con il nostro comunicato di pochi giorni fa (link), ci ha dato l’opportunità di presentare una mozione urgente che mira alla regolarità e legittimità del procedimento autorizzatorio in corso nei confronti dell’impianto di incenerimento rifiuti di Pozzilli. La mozione è stata in seguito accorpata a quella del consigliere di maggioranza Cotugno per renderla maggiormente incisiva e votata all’unanimità.
Si è riusciti a inserire dettagliate e fondamentali prescrizioni, votate all’unanimità dal Consiglio, che permetteranno di rendere a norma, a nostro avviso, il procedimento autorizzatorio in corso. Una applicazione normativa prevista anche dal decreto Sblocca Italia.
Nel corso del 2014 la Hera Ambiente spa, l’attuale società che gestisce l’impianto di incenerimento rifiuti di Pozzili, trasmette alla Giunta regionale due comunicazioni per inserire una nuova tipologia di rifiuto da incenerire e per aumentare l’impianto al carico termico massimo. La volontà della ditta era inizialmente quella di far passare queste modifiche come “non sostanziali”, quindi senza alcun tipo di procedimento autorizzatorio da parte degli organi regionali e in un secondo momento, vista le iniziali osservazioni della Conferenza dei servizi, le modifiche diventano correttamente “sostanziali” ma inspiegabilmente escluse dalla procedura in corso per ottenere l’autorizzazione ambientale integrata (A.I.A.). L’A.I.A., necessaria e obbligatoria per garantire la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, rischia di essere avallata “alle condizioni attuali”, cioè senza far sì che le modifiche citate, nonostante le istanze della ditta durano da quasi un anno, venissero ricomprese nell’esame del procedimento autorizzatorio in corso.
Ora però la Regione dovrà considerare un atto del Consiglio, votato all’unanimità, che le dà precise istruzioni. Come già annunciato il MoVimento 5 Stelle vuole assistere come uditore alla prossima riunione della Conferenza dei Servizi del 29 giugno affinché si tenga conto delle criticità già poste all’attenzione, auspicando che il Comune di Pozzilli e il Consorzio industriale di Venafro non risultino nuovamente assenti. Lo Sblocca Italia parla chiaro del resto, all’art. 35 “…le autorità competenti provvedono ad adeguare le autorizzazioni integrate ambientali degli impianti esistenti, qualora la valutazione di impatto ambientale sia stata autorizzata a saturazione del carico termico, tenendo in considerazione lo stato della qualità dell’aria…”. Per di più ad oggi persiste un vuoto legislativo in materia poiché non sono ancora stati emanati i decreti attuativi relativi alla mappatura nazionale degli impianti esistenti e di quelli già autorizzati che, come determinato dal comma 1 dell’art.35 del già citato decreto, “consentono di superare e prevenire ulteriori procedure di infrazione per mancata attuazione delle norme europee di settore”.
Questo il nostro emendamento fatto approvare in Consiglio regionale:
il Consiglio impegna il Presidente della Giunta regionale Frattura a far sì che, nell’ambito delle attività istruttorie per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale alla ditta HerAmbiente spa, venga valutato se, in qualità di Autorità competente in materia di rilascio dell’AIA, la Regione Molise possa rilasciare l’autorizzazione stessa anche in assenza di:
-adozione del Piano di risanamento della qualità dell’aria, nonché compatibilmente con lo stesso, così come previsto dal DL 155/2010 e come richiamato al comma 3 dell’articolo 35 del DL 133/2014, convertito con la Legge 164/2014;
– verifica di assoggettabilità a VIA in relazione alla richiesta di inserimento del nuovo codice CER 191212 tra le materie combustibili considerando che questa modifica risulta essere “sostanziale” come previsto dall’art. 22 della l.r. 25/2003 e che deve necessariamente rientrare nell’esame del procedimento autorizzatorio in corso.
-emanazione del decreto attuativo, così come previsto dal comma 1 art. 35 del cosiddetto decreto Sblocca Italia, che ridefinirà i parametri per il calcolo dei livelli di efficienza di recupero del contenuto energetico dei rifiuti urbani, e che consentirà di superare e prevenire ulteriori procedure di infrazione per mancata attuazione delle norme europee di settore.