Più volte i portavoce del Movimento 5 Stelle Molise in Consiglio regionale, Patrizia Manzo e Antonio Federico, hanno evidenziato i danni prodotti dal Governo Renzi ai nostri territori e ai nostri mari con il cosiddetto ‘Sblocca Italia’, soprattutto in tema autorizzazioni per le estrazioni di petrolio e gas. L’articolo 38 del decreto, infatti, ha dato il via libera alle trivelle in maniera indiscriminata esponendoci a enormi pericoli: un incidente in un mare ‘chiuso’ come il nostro rischia di distruggere ecosistemi marini e intere economie.
Nel tempo si è assitito a “moine” inutili da parte del PD e da alcuni consigli comunali del Molise con l’approvazione e la presentazione di mozioni inefficaci per una reale tutela del mare e dell’ambiente più in generale, spesso accompagnate da conferenze stampa che avevano come unico fine quello di tranquillizzare la popolazione e salvaguardare soprattutto loro stessi. Mozioni e conferenze stampa che ribadivano l’importanza di tutelare il mare ma che nei fatti nulla hanno prodotto, a testimonianza che sempre più spesso assistiamo a una politica fatta di comunicazione e spot che alla base hanno una disinformazione generale per i cittadini.
L’unica strada percorribile era l’impugnativa del decreto Sblocca italia, decreto che lo stesso pd ha votato dando e confermando fiducia al Governo di Renzi. Strada proposta dal MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Molise dietro condivisione con i tantissimi Forum nazionali e molisani sensibili alle tematiche ambientali e che per più di una volta il Consiglio ne ha respinto la richiesta di trattazione fino a far scadere i termini di impugnabilità.
A rincarare la dose è stata la totale assenza della Regione Molise in relazione all’avvio delle consultazioni transfrontaliere per il “Piano e Programma Quadro di ricerca e produzione degli idrocarburi nell’Adriatico” della Repubblica di Croazia. Il Ministero dell’Ambiente ha comunicato alle regioni italiane della costa di dare piena trasparenza e di attivarsi eventualmente per fornire osservazioni alla VAS in corso.
La Regione invece rimane inerte, facendo intendere che il rischio di mettere in pericolo anche l’ecosistema marino italiano e di compromettere le attività turistiche non la riguarda. I giacimenti in questione, pur essendo croati, si estendono infatti anche sotto le acque territoriali del Belpaese e tre dei ventinove permessi di ricerca fino ad ora rilasciati distano pochi km dalle aree Natura 2000 IT 911001 Isole Tremiti (SCI) e IT 9110040 isole Tremiti (SPA).
Allo stesso tempo anche il comitato nazionale No-Triv auspicava “una decisa presa di posizione da parte di tutte le Regioni adriatiche italiane nei confronti del partner croato”.
Una procedura che ha visto coinvolte le altre regioni italiane interessate, un eurodeputato del M5S, altri gruppi territoriali del M5S ma non la Regione Molise. In effetti la Giunta ha ritenuto opportuno limitarsi a una mera e pallida pubblicazione di avviso della procedura, ma non di intervenire direttamente con delle osservazioni proprie in tutela del Mar Adriatico. Non l’ha fatto nel caso della Croazia e figuriamoci se lo farà per le richieste di prospezione nei mari delle nostre coste così come previsto nel decreto Sblocca Italia.
La Giunta ed esponenti parlamentari del PD, il 20 giugno invece vanno a fare passerella a Termoli in un incontro sulla sostenibilità ambientale nei nostri mari, con la classica faccia di bronzo dei politici dei nostri tempi.
Movimento 5 Stelle: La Regione Molise e la tutela del mare. Il PD annega in un mare di parole
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