Il MoVimento 5 Stelle non abbassa la guardia e incalza il socio privato: dia garanzie. Gli interrogativi vecchi e nuovi restano tutti senza risposta. Nonostante l’ennesimo Consiglio regionale in tema Partecipate, nessuno ha risposto alle domande del MoVimento 5 Stelle sui dettagli dei debiti e sulle garanzie del nuovo socio privato sia nei confronti dell’Amministrazione che dei lavoratori. Allora riassumiamo le puntate precedenti. Durante l’ultima campagna elettorale, Frattura ha spesso promesso: “Non più un euro alle partecipate”. Poi, però, a inizio 2014 il nuovo esecutivo ha proposto per la Gam un versamento di oltre 2 milioni di euro: soldi subito richiesti dai creditori e che solo in minima parte giunsero ai dipendenti a differenza di quanto annunciato in Consiglio regionale. Un atto che doveva contenere delle linee di indirizzo, finito per essere l’ennesima dose somministrata a un paziente sofferente di dipendenza da fondi regionali, che ogni volta promette di smettere sapendo di mentire. Dopo un anno la Gam si trova con quasi 40 milioni di perdita di esercizio e oltre 21 di patrimonio netto negativo. A questo punto, al di là del piano di rilancio industriale, in cui Frattura aveva finanche descritto il ciclo riproduttivo della “nuova” pollastra molisana, si è tornati con i piedi per terra, ad una azienda decotta e in cerca di attori privati. Come detto (anche per il Consigliere Monaco che afferma di non aver capito la nostra idea!) il MoVimento 5 Stelle ha sempre puntato sulla nascita di piccole cooperative locali a cui far arrivare finanziamenti diretti, quindi senza passare per imprenditori o presunti tali, che non conoscono la realtà locale e che, forse, hanno solo interessi di breve periodo e non il rilancio della filiera.
Per far arrivare a buon fine il concordato, quindi, servono circa 16 milioni, di cui poco più di 10 impegnati dalla Regione e quasi 6 composti dall’intero patrimonio immobiliare di Gam. A questo punto potrebbe intervenire il privato che, rilevando gli asset, diventerebbe di fatto proprietario della “nuova Gam”. L’ipotesi più accreditata e insieme più pericolosa, prevede che il socio privato Aria Food spa sia interessato però solo ad un subentro temporaneo, così come da delibera di Giunta 747/2014, magari semplicemente fittando il ramo d’azienda per avere la strada spianata per accedere, anche mediante procedura pubblica, a finanziamenti a fondo perduto della Regione. Inoltre, resta il problema legato all’acquisto già avvenuto del marchio “Pollo Arena”: in questo modo l’imprenditore ha il coltello dalla parte del manico, avendo di fatto la possibilità di utilizzare il marchio producendo dove vuole.
Pertanto il MoVimento 5 Stelle chiede che il privato compartecipi di tasca propria sia nelle fase concordataria, sia agli investimenti per il rilancio per almeno il 50 per cento. Chiede inoltre chiarimenti sul futuro ruolo della Regione, soprattutto in termini di eventuali garanzie fideiussorie e che il rilancio produttivo preveda la riassunzione prioritaria del personale già contrattualizzato presso la Gam.