Il MoVimento 5 Stelle Molise, con Antonio Federico e Patrizia Manzo dalle fila dell’opposizione, fa sentire la sua voce e detta la linea politica al Governo regionale presentando tre mozioni per il rispetto e l’adempimento di determinati obblighi normativi e programmatici: Piano di razionalizzazione delle società partecipate, Piano Regionale delle Attività Estrattive, Liquidazione Comunità Montane.
Piano di razionalizzazione delle società partecipate ( link )
Il presidente Frattura ha fatto passare il collegato alla legge di stabilità regionale, da poco approvato, come piano di razionalizzazione invece non è altro che un semplice riordino di alcuni enti strumentali. Niente a che vedere con gli obblighi normativi previsti, che spieghiamo in dettaglio. Dopo un lungo percorso normativo teso allo sfoltimento delle partecipate locali, infatti, un nuovo intervento è previsto dalla legge nazionale di stabilità 2015. Fra le tante disposizioni, la legge di stabilità introduce la disciplina relativa alla predisposizione di un Piano di razionalizzazione delle società partecipate con l’obiettivo di ridurre il numero e i costi. L’articolo 1, comma 611 dispone che le regioni, “a decorrere dal 1° gennaio 2015, avviano un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute in modo da conseguire la riduzione delle stesse entro il 31 dicembre 2015”.
Preliminarmente la norma riconferma il contenuto dell’art. 3, commi da 27 a 29 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (finanziaria 2008) così come modificata dalla legge 147/2013 (legge di stabilita 2014). Quindi mentre la finanziaria 2008 si limitava ad indicare solo le società direttamente partecipate, la legge di stabilità 2015 amplia lo spettro di azione facendo riferimento anche a quelle possedute indirettamente per il tramite di una partecipata. Considerato che il piano operativo di razionalizzazione doveva essere approntato entro il 31 marzo del corrente anno. Esso doveva essere immediatamente operativo. Entro il 15 marzo del 2016 poi dovrà essere predisposta una relazione sull’attuazione del piano operativo, contenente i risultati ottenuti dall’azione di razionalizzazione. Il piano operativo di razionalizzazione (con l’allegata relazione) e la relazione sull’attuazione del piano sono soggette a pubblicazione nel sito web istituzionale della Regione. Tutti i siti istituzionali delle altre Regioni sono già operativi in tal senso. La pubblicazione costituisce un preciso adempimento in ottemperanza alle disposizioni del d.lgs n° 33 del 2013. La pubblicazione doveva avvenire entro il termine ultimo per la predisposizione del piano.
Chiediamo quindi al Presidente di ottemperare nel più breve tempo possibile agli obblighi previsti dalla legge 190 del 23 dicembre 2014 e di predisporre e approvare il Piano di razionalizzazione delle società partecipate e la sua pubblicazione nel sito web istituzionale della Regione, ponendo rimedio alla inosservanza dei tempi previsti dalla legge.
Piano Regionale delle Attività Estrattive – PRAE (link)
L’art.4 della Legge regionale 11/2005 definisce il Piano regionale delle attività estrattive (PRAE) volto ad individuare gli “Ambiti estrattivi” al fine di “rendere compatibili le esigenze di carattere produttivo con quelle di salvaguardia dell’ambiente e territorio e delle vocazioni agricole.” Il comma 1 dell’ art.5 della Legge regionale 11/2005 dispone che “Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale, sentita la Conferenza delle autonomie locali, le associazioni di categoria e gli altri enti interessati, adotta lo schema di PRAE” Il Piano Regionale per le attività estrattive PRAE è l’atto di programmazione settoriale che stabilisce, nell’ambito della programmazione socio-economica e territoriale regionale, gli indirizzi e gli obiettivi di riferimento per l’attività di ricerca e di coltivazione di materiali di cava e torbiera nonché per il recupero ambientale ed il ripristino delle aree interessate ai fini del corretto utilizzo delle risorse naturali compatibilmente con la salvaguardia dell’ambiente e del territorio.
Chiediamo quindi al Presidente e alla Giunta, nel più breve tempo possibile, di adottare lo schema di piano regionale delle attività estrattive
Liquidazione Comunità Montane (link)
Il processo di estinzione e liquidazione delle comunità montane ormai va avanti dal 2011. In questi anni sono stati nominati dal Presidente della Regione diversi commissari che si sono succeduti nella gestione liquidatoria dei dieci enti. Sembra quasi però che nulla sia stato fatto per far sì che si arrivi a una conclusione. Addirittura c’è chi tra questi continua ad approvare piani di opere pubbliche che potranno avere rilevanza a lungo termine. (Com. montana “Molise Centrale”, proprietaria dell’unica discarica pubblica in regione).
Chiediamo quindi al Presidente e alla Giunta di presentare entro tre mesi dall’approvazione del presente atto presso la Commissione Consiliare competente, un dettagliato report delle seguenti situazioni e rapporti giuridici sorti e in attesa di risoluzione; un dettagliato inventario delle pendenze giudiziarie in cui risultano coinvolte, sia come parte attiva che passiva le Comunità Montane, con specifica su quanto ammontano gli eventuali oneri derivanti dall’esaurimento di tali procedimenti e di come si intende portarli a termine anche con eventuali mediazioni; personale ancora in servizio e mobilità dello stesso, ovvero come si intende provvedere a ricollocare il personale delle suddette Comunità Montane in liquidazione; situazione dei cespiti ovvero i valori materiali e immateriali e utilità pluriennale facenti capo alle Comunità Montane, con specifica di come si intende provvedere a riallocare tali beni; situazione delle posizioni debitorie delle Comunità Montane, e come si intende estinguere tali passività; presentare alla Commissione permanente suddetta un piano che porti alla definitiva chiusura della Comunità Montane improrogabilmente entro l’anno in corso.