Abbiamo scoperto che la Regione, con i nostri soldi, continua a finanziare la liquidazione della società consortile. Il sistema di ‘scatole cinesi’ creato dal governo Iorio, ora passato a Frattura, continua a pesare sulle tasche dei cittadini. Un altro capitolo di una (brutta) storia infinita. Già oltre un anno fa il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interpellanza e una interrogazione in Consiglio regionale, per fare chiarezza sul sistema di ‘scatole cinesi’ messo in piedi negli anni scorsi dal governo regionale per liquidare la gestione fallimentare della società consortile Campitello Matese, una odissea che abbiamo raccontato a fondo. Inutile dire che alle nostre domande sono seguite risposte evasive e, per questo, non servirebbe neanche costituire una commissione d’inchiesta indipendente e determinata. In attesa, ripercorriamo alcuni aspetti della vicenda.
Tra le altre cose, chiedevamo conto della gestione dei 3 milioni e mezzo di euro, assegnati a Funivie attraverso Sviluppo Montagna che ne acquistò le quote, per la liquidazione della consortile Campitello Matese. Su questo aspetto, i riflettori si accesero tra ottobre e dicembre 2013, ai tempi del duo Scarabeo-Caruso in cabina di regia: un periodo in cui si parlava di verbali dei revisori e di inchieste varie. Oggi, a più di un anno di distanza, tra le manovre dell’assestamento di Bilancio 2015, abbiamo rinvenuto 219mila 297 euro e 30 centesimi destinati a “Oneri liquidazione Società consortile Campitello Matese”. E’ scritto nero su bianco sulla delibera di giunta 662 del 30 novembre scorso. Quindi la domanda nasce spontanea: perché ci ritroviamo a pagare questi soldi?
Ora attenzione ai numeri. Nel 2011 la Giunta Iorio ha stanziato 3,5 milioni di euro per la liquidazione della Campitello Matese, soldi che dovevano essere investiti per chiudere i contenziosi esistenti e rendere ‘appetibili’ le strutture. Il 23 ottobre 2013, giorno dell’assemblea dei soci della Funivie del Molise da cui transitavano i fondi per la liquidazione, risultavano residui per 777mila 264,65 euro da destinare proprio alla liquidazione della società. Ma il 19 dicembre 2013, una verifica dei revisori ha evidenziato che quasi l’intera somma era stata utilizzata per spese imputabili alla gestione ordinaria della società e non per la realizzazione del piano industriale che prevedeva, appunto, la sua liquidazione. Ad oggi, come scritto nella stessa delibera, “sono state poste in essere iniziative tuttora in corso anche dirette all’accertamento di eventuali responsabilità derivanti dal caso“.
E’ la conferma che i nostri dubbi erano fondati. In quei giorni, infatti, abbiamo chiesto conto alla Giunta e all’allora assessore Scarabeo della gestione economica della vicenda, domandando anche come si potesse chiudere la procedura di liquidazione e, quindi, uscire dall’ennesima Partecipata. Morale, fin quando non verranno individuate eventuali responsabilità e, magari, verrà risarcito il danno inflitto alla collettività, toccherà ancora mettere le mani nelle tasche dei cittadini per rimediare all’utilizzo improprio dei loro soldi!
Purtroppo sono ancora molti i contenziosi aperti, tra i soldi dovuti al Comune di San Massimo, le controversie verso Germani/Muccilli per l’utilizzo delle aree destinate a piste, tra mutui ancora in vigore con FinMolise e il contenzioso tra Campitello Matese, Ecomont Spa e Intur spa tutte in liquidazione, sui trasferimenti di proprietà e costituzione di servitù proprio con la Intur.
Intanto, spunta la possibilità di un parco sportivo nella stessa area. Un progetto ‘datato’ che speriamo non si risolva nelle solite speculazioni edilizie e in ulteriori colate di cemento che comprometterebbero l’equilibrio del delicato ecosistema di Campitello Matese. Il tutto, sempre in attesa di un nuovo piano paesaggistico che possa contrastare costruzioni faraoniche, se non inutili.