“Nel ribadire la nostra disponibilità ad aprirci ad un confronto con il sindacato inquilini e abitanti USB sulle questioni sollevate da Italo Di Sabato in merito agli sfratti, crediamo sia necessario fare un chiarimento in merito, affinché un tema così delicato come quello dell’emergenza abitativa non rischi di essere facilmente strumentalizzato.
Ci teniamo particolarmente perché in questi due anni di governo regionale abbiamo dedicato grande attenzione ed impegno alle politiche abitative, pur muovendoci in un quadro non proprio florido dal punto di vista economico.
A tal proposito, vale la pena ricordare che, a fronte di un contributo statale di soli 48.000 euro, siamo stati i primi, se non gli unici, in Italia, ad istituire un fondo interamente regionale (pari a 560.000 euro) per la morosità incolpevole e continuiamo a lavorare ora ad altre iniziative per il recupero di alloggi sul territorio da destinare a famiglie in difficoltà”.
Così l’assessore regionale Pierpaolo Nagni risponde alle richieste avanzate dal sindacato nell’ambito del presidio di protesta organizzato dinanzi alla Prefettura di Campobasso.
Su un numero di 3.448 alloggi popolari attualmente nella disponibilità degli istituti – ha spiegato l’assessore – ad oggi, sono stati registrati complessivamente 1108 casi di morosità. Abbiamo, pertanto, una casistica che gira intorno al 30%. Ebbene, a fronte di tale percentuale, sicuramente non trascurabile, le procedure di sfratto avviate sono circa 200, mentre gli sfratti effettivi si contano sulle dita di una mano e dei tre casi nella provincia di Campobasso, ad esempio, soltanto uno può essere legato a situazioni di morosità incolpevole.
Insomma – ha precisato Nagni – non è nostra intenzione venir meno alle responsabilità che ci competono ma occorre, forse, dedicare attenzione a cosa realmente si intenda per morosità incolpevole. Una definizione sulla quale occorre ristabilire un equilibrio che tuteli chi è davvero in condizioni disagevoli e non chi, anche di fronte ad affitti irrisori, magari con uno o più redditi in famiglia, negli anni non ha mai (e dico mai) pagato quanto dovuto agli istituti di riferimento.
Quanto al bando per i fondi destinati alla morosità incolpevole, abbiamo seguito criteri razionali e utili a garantire chi ha realmente bisogno di un’abitazione a canone popolare. A questi, e non ad altri, credo vadano rivolti i nostri sforzi. Si metta pure l’anima in pace chi, per legge, non ha diritto di accesso – ha concluso l’assessore Nagni – non saranno, infatti, previste misure utili a favorire ancora chi poteva pagare e non lo ha fatto. Non si può continuare a pensare ad una Regione assistenzialista, ci sono diritti ma anche doveri ed ognuno, nel suo piccolo, è tenuto a fare la propria parte”.