I militari della Stazione Carabinieri di Montefalcone nel Sannio (CB), dipendente dalla
Compagnia di Termoli (CB), hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione
della misura cautelare personale degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le
Indagini Preliminari del Tribunale di Campobasso nei confronti di un 40enne
originario del luogo ma domiciliato in altro Comune della provincia di Campobasso,
già titolare di precedenti di polizia.
Sul capo dell’uomo pendeva l’accusa di maltrattamenti contro familiari o conviventi,
lesioni personali aggravate e disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone; reati
previsti e puniti dagli articoli 572, 582, 585 e 659 del Codice Penale e commessi dallo
stesso tra il 19 febbraio ed il 17 settembre di quest’anno.
L’uomo in particolare, il 19 febbraio scorso, mentre si trovava all’interno della propria
abitazione familiare, dopo avere commesso degli atti di autolesionismo ed avere
richiesto l’intervento del proprio medico curante, al sopraggiungere di quest’ultimo lo aveva aggredito fisicamente e con violenza fino a cagionargli anche delle lesioni
personali. Proprio per detto episodio era scattato il deferimento in stato di libertà alla
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Campobasso per il reato di lesioni
personali aggravate.
Nel corso delle indagini per detto episodio, svolte da militari del citato Comando Arma
supportati anche dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di
Campobasso e sotto la costante direzione della Procura della Repubblica del capoluogo
molisano, veniva accertato il compimento di ulteriori reiterate condotte delittuose.
In particolare veniva appurato che in più occasioni lo stesso, all’interno delle mura
domestiche, aveva
Sempre nell’ambito delle medesime attività era altresì emerso che, in diverse
circostanze e con più condotte, l’uomo si era reso altresì responsabile del reato di
disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone previsto e punito dall’articolo 659
del Codice Penale, in danno degli allora propri vicini di casa residenti nel medesimo
quartiere.
Il 40enne pertanto, previa notifica ed esecuzione del provvedimento, è stato tradotto
presso una comunità terapeutica sita in provincia di Campobasso per ivi permanere, in
regime di arresti domiciliari, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria
mandante.
Positivo è stato fortunatamente l’epilogo di questa vicenda che, grazie al perentorio e
puntuale intervento dell’Arma sotto la costante direzione della Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Campobasso, ha permesso di rompere la catena di
omertà e violenza che caratterizzava in particolare i reati commessi all’interno delle
mura domestiche, evitando che da ciò potessero scaturire ben più gravi conseguenze.
tenuto comportamenti violenti in danno della propria madre allora
convivente, sfociati nel reato di maltrattamenti contro familiari o conviventi previsto e
punito dall’articolo 572 del Codice Penale.