Il quotidiano La Stampa (articolo a firma di Alberto Abburrà) riporta della possibilità che la Commissione europea “salvo colpi di scena, aprirà una procedura di infrazione contro l’Italia sulla gestione dei diritti d’autore”.Il quotidiano La Stampa (articolo a firma di Alberto Abburrà) riporta della possibilità che la Commissione europea “salvo colpi di scena, aprirà una procedura di infrazione contro l’Italia sulla gestione dei diritti d’autore”.
La vicenda si ricollega alla lettera inviata nel febbraio 2017 dall’esecutivo europeo al Governo italiano. Missiva che conteneva le osservazioni sulla bozza di decreto legislativo che ha recepito la direttiva Barnier (Direttiva 2014/26/UE sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi).Il contenuto della missiva non si conosce perché è di fatto secretato, così come comunicato dalla Direzione Generale della Commissione europea nella risposta all’interrogazione parlamentare dell’eurodeputata Isabella Adinolfi, arrivata nei primi giorni di giugno 2017. La stessa parlamentare ha più volte sollecitato il Ministro Dario Franceschini a pubblicare la lettera e a rendere noti tutti i rilievi giunti da Bruxelles.L’indiscrezione del quotidiano torinese fa il paio con l’emendamento presentato dal deputato PD Minnucci. Emendamento che modifica il decreto legislativo che recepisce la direttiva comunitaria e che di fatto elimina il monopolio SIAE.«Una mossa tardiva che, da un lato, smentisce il lavoro del Governo e del Ministro Franceschini e, dall’altro, conferma tutti i dubbi sulla legittimità del monopolio così come sostenuto dal MoVimento 5 Stelle» spiega Isabella Adinolfi, europarlamentare pentastellata.«Se tutto venisse confermato, di ufficiale infatti non vi è ancora nulla, si tratterebbe di qualcosa che avevo anticipato – dichiara l’Europarlamentare della Commissione Cultura Isabella Adinolfi -. La Commissione europea – continua Adinolfi – aveva, in qualche modo, fatto trapelare qualcosa nella risposta alla mia interrogazione: in effetti il diniego di accesso alla lettera con i rilievi sul decreto legislativo di recepimento della Direttiva Barnier (Direttiva 2014/26/UE) faceva presagire un tale scenario. Ad oggi però, nonostante l’abbia chiesto più e più volte, non si conoscono ancora quali siano i rilievi mossi da Bruxelles. Non si sa quindi se esistano delle risposte da parte del Governo italiano e del Ministro Dario Franceschini in particolare. Sarebbe bene saperlo prima che la Commissione invii il proprio parere motivato e si apra formalmente la fase contenziosa (come previsto dall’art. 258 TFUE)».«Ministro Franceschini – esorta l’Adinolfi – renda tutto pubblico nella massima trasparenza, per evitare ulteriori speculazioni e soluzioni semplicistiche. Se poi si andasse verso la procedura di infrazione – conclude Isabella Adinolfi – Franceschini ed il Partito Democratico si assumano la responsabilità politica di tutto questo pastrocchio che si sarebbe potuto facilmente evitare e che rischia di costare caro a tutti i cittadini».⦁