Dal giorno in cui la regione Molise si è adeguata alla normativa nazionale in materia di indennità per gli amministratori e dotazione economica per il funzionamento degli uffici si è registrata una gran quantità di interventi sul tema ed particolare sull’art. 7, quello che mette a disposizione di ogni consigliere oltre 2.400 euro per il cosiddetto portaborse. Si tratta di un articolo non presente nella legge regionale così come riformulata a luglio, ma di un retaggio del passato, la precedente normativa risalente al 2002. “Sarebbe stato senza dubbio risolutivo abrogare tale articolo contestualmente all’entrata in vigore della L.R. 10 – dichiara il consigliere Monaco – ma si è preferito chiedere il parere dell’ufficio legale del Parlamento che ancora non è arrivato. Come già comunicato in precedenza faccio parte di quel gruppetto di consiglieri regionali che hanno espressamente rinunciato a tale indennità.
Non molti, ma siamo solo in 4, come spesso riportato da alcuni organi di stampa. Da parte mia ho già restituito con bonifico al Consiglio regionale la somma percepita ad agosto”.
Il consigliere non ha partecipato all’assemblea del Consiglio che ha approvato la regolamentazione del fondo in questione per motivi di salute e ritiene che questo sia solo un passo per rendere trasparente la gestione delle somme messe a disposizione dei consiglieri che ritengono di avvalersi di consulenti. “Restiamo comunque in attesa di ricevere lumi da Roma – aggiunge Monaco – perché bisognerà chiarire se la modifica apportata sulla modalità di rendicontazione delle somme dell’art.7 farà rientrare tale norma nei parametri previsti dalla spending review. Resto comunque del parere che in un momento in cui la Regione fa difficoltà a far fronte persino alla spesa corrente sarebbe opportuno porsi dei limiti”.
Le motivazioni della rinuncia sono, quindi, di varia natura: economica, legale, sociale, etica.