Non ha deluso le aspettative la due giorni di eventi promossi dal Molise Contamination Lab, il progetto a titolarità regionale che vede Università del Molise e Sviluppo Italia Molise lavorare all’organizzazione di attività formative a favore dei “C-labbers” e che si pone l’intento di sostenere giovani molisani nell’avvio di start-up innovative.
Due appuntamenti di grande spessore che hanno permesso ai numerosi partecipanti di confrontarsi con importanti personalità del loro settore di provenienza.
Sabato 24 febbraio, Riccardo Panzetta, vice Direttore del sito Dagospia ha letteralmente catturato l’attenzione dei presenti raccontando aneddoti, storie, curiosità che si nascondono dietro al sito di informazione tra i più visitati in Italia e che è diventato punto riferimento dell’infotainment. Dagospia è un sito di informazione che pubblica articoli di rassegna stampa e retroscena di politica, economia, società e costume che si è distinto fin dall’inizio per la sua particolare modalità di raccontare le notizie, caratterizzata da uno stile ironico, provocatorio e a tratti scandalistico.
Panzetta si è confrontato “senza barriere” con i tanti giovani presenti che lo hanno incalzato rispetto all’attività giornalistica di una redazione così particolare, sulle dinamiche che precedono la scelta delle notizie da pubblicare, la gestione delle fonti, ma anche quale sia la visione rispetto a tematiche etiche.
Lunedì 26, invece, è stata la volta di Luciano De Oto, ingegnere termolese che ha lavorato per i più importanti nomi del mondo automobilistico. Ha fatto parte del Team Minardi F1 per poi passare in Ferrari come Aero Test Engineer nella Galleria del Vento, per le vetture 651, 652, 653 già Campioni del mondo Piloti e Costruttori. Nel 2001 ha iniziato il suo percorso in Automobili Lamborghini dove ha progettato tra le vetture più importanti della Casa. Dal 2019 è stato ingaggiato dalla McLaren Automotive, in qualità di direttore Ingegneria Telaio e Carrozzeria per tutti i modelli in fase di sviluppo.
Anche in questa circostanza, quanti si sono recati negli spazi del Contamination Lab di Campochiaro, hanno avuto modo di ascoltare e interagire con uno degli ingegneri tra i più noti nella progettazione di auto sportive, che ha raccontato le attuali tendenze del mercato e come marchi prestigiosi dell’automotive definiscono le strategie di produzione. Anche De Oto volentieri si è prestato al “question time” dei partecipanti che hanno potuto conoscere l’affascinante mondo delle sport cars, dal punto di vista della progettazione e delle strategie operative.
Soddisfazione è espressa dal team del CLab che anche in questa circostanza ha messo a disposizione di ragazze e ragazzi personaggi di spicco per un confronto semplice ma efficace e che certamente sarà utile nel loro percorso formativo