*rubrica a cura di Geremia Mancini e Mariateresa Di Lallo
Il Molise è fatto da molisani, anche da quei molisani che sono emigrati, perchè costretti o per scelta, soprattutto a cavallo delle due Guerre mondiali, ma sempre con un pensiero rivolto alla loro terra, e che si sono distinti in vari settori nel mondo. Con questa rubrica vogliamo ricordarli ma anche ridare dignità ai nostri borghi, ai nostri talenti e nel contempo riaccendere l’attenzione su questo piccolo lembo di terra, non solo per storia, cultura e paesaggi ma anche dal punto di vista degli ingegni. Pultroppo il Molise come i molisani illustri, non sono presenti sui libri di storia, ma è giusto far conoscere ai molisani in primis, alle giovani generazioni, che i loro avi, si sono distinti nel mondo, con sacrifici, allontanandosi dai propri familiari, a volte non riuscendo a tornare nella loro terra d’origine. Di settimana in settimana racconteremo la storia di ognuno di loro, ricordando anche il paese di nascita molisano.
Nicola “Nick” Ciamarra nacque a Duronia, in provincia di Campobasso, il 9 novembre del 1930. Aveva appena conseguito il diploma (istituto magistrale) quando uno zio, già emigrato in Canada, gli propose di raggiungerlo. Così Nicola decise di lasciare la sua terra, che assai poco gli offriva (la sua famiglia aveva un piccolo appezzamento di terra ed un modesto gregge di pecore), per emigrare oltreoceano.
Sbarcò in Canada nel 1951 per stabilirsi a Montreal .Nella nuova nazione alternò il lavoro agli studi. Con enormi sacrifici si laureò alla “Sir George Williams University” di Montreal. Mostrò sempre un grande interesse per la lettura e per le attività educative. Fu promotore di attività sociali e ricreative mostrando grande interesse per gli eventi politici. Ma fu il giornalismo la sua grande passione. Scrisse per giornali quali “La Presse” e “Montreal Star”.
Fu per lunghi anni, a partire dal 1955, direttore de “Il Cittadino Canadese”( fondato nel 1941 da Antonino Spada) che con lui arrivò a superare le 40.000 copie settimanali. Fondò “Atlantic Travel” e “Riviera Printers & Publishers Inc.” a Montreal. Fu presidente del “Order of Italo-Canadians” (Fraternal Ins. Society) e diresse il “Canadian-Italian Business & Professional Men’s Assn”. Fu tra i promotori della cosiddetta “Battaglia di Saint-Léonard” (quartiere di Montreal ad alta concentrazione di italo-canadesi).
Il conflitto di Saint-Leonard iniziò nel 1967 quando fu proposto, dal comune, un atto per rimuovere le scuole bilingue, per la maggior parte frequentate da bambini della comunità italiana, e costringerli a frequentare scuole francesi unilingue (Il motivo alla base della decisione era che oltre l’85% degli studenti che si diplomavano al programma bilingue successivamente continuavano la loro istruzione secondaria con il sistema anglofono). I genitori italiani per resistere alla decisione, nel febbraio 1968, fondarono l’Associazione cattolica dei genitori di Saint-Leonard, alla cui guida si pose “Nick” Ciamarra.
Con interessi chiaramente opposti la comunità francese reagì creando un’organizzazione per contrastare il movimento italiano che chiamò “Mouvement pour l’intégration scolaire” . Gli scontri tra i due gruppi spinse i politici ad affrontare la esplosiva questione della scelta linguistica. La lotta si è svolta su molti fronti: all’interno del governo, in tribunale, sui media e persino con scontri nelle piazze. Nicola “Nick” Ciamarra morì nel 2007. Foto: manifestazione “Battaglia di Saint-Léonard”
Duronia (CB): Il nome antico del Comune era Civitavecchia, e cioè “Civile veteris” nel secolo XIV – “Civitatis vetule” nel latino curiale – “Civitavetula” nel secolo XVI. Fra il 1755 e il 1760, quando furono scoperte nel suo agro pregevoli tombe, e non poche iscrizioni lapidarie e monete attestanti la remota preesistenza di un cospicuo centro urbano, si confermò nei cultori di patrie memorie il convincimento che ivi sorgesse la “Duronia” dei Sanniti, che Livio dice espugnata dal console Lucio Papirio Cursore, console romano, nell’anno di Roma 459 (293 a.C.). La memoria più antica di Duronia è un diploma del 1270 col quale Carlo I d’Angiò assegnava la metà del feudo di Civitavecchia a Raimondo Cantelmo, figlio di Bertrando signore di Roccavivara. Il feudo passò attraverso una successione di dominazioni, fino agli ultimi feudatari, i D’Alessandro di Pescolanciano nel Seicento.
L’attuale centro di Duronia arroccato su una roccia, sorge sull’antico tratturo Lucera – Castel di Sangro a 918 m s.l.m . Il centro abitato conserva nel nucleo più antico caratteristiche prettamente medievali. Paese di emigrazione, in cento anni ha perso 2000 abitanti partiti per il lavoro all’estero. È passato da 2600 abitanti a circa 600 attuali.
Attrazioni ed edifici di interesse storico artistico:
-Roccaforte Civita dei Sanniti (III secolo a.C.). Un imponente massiccio roccioso porta il nome di Civita e presenta resti di fortificazioni sannitiche. Il massiccio presenta quattro creste che si sprofondano nella valle opposta determinando burroni, sono le vette dei “morconi” che dalla valle s’innalzano per più di duecento metri e anticamente rendevano inaccessibile l’antica “Civita” da attacchi esterni. Ma la “Civita” non era inviolabile dalle altre parti, ee per questo vennero rafforzate da una cinta muraria della quale sopravvivono poderosi ma frammentari resti nelle falde settentrionale ed orientale del colossale macigno. Dall’alto di Civita è possibile osservare ad occhio nudo ventotto Comuni.
-Borgo medievale di Civitavetula. Il centro, che nel medioevo era conosciuto come “Civitavetula”, conserva nel nucleo più antico le caratteristiche medievali. Sono riconoscibili, nonostante i rimaneggiamenti subiti, le robuste strutture del castello medievale. Monumento architettonico è la chiesa di San Nicola, antichissima e forse coeva dell’abitato del quale occupa la parte più elevata, fra le creste dei “morconi”, così da dominarlo per intero. Ormai chiusa al culto, è sorta probabilmente nello stesso periodo del castello. Restaurata nel 1886, è ad una sola navata e conserva la statua dell’Immacolata, di pregevole fattura.
-Sito archeologico. Una serie di ritrovamenti dimostrano l’antichità di Duronia: un recinto sannitico è stato localizzato in località Civita dove, peraltro, sono stati trovati anche alcuni reperti tombali. Altre tracce di fortificazioni sannitiche sono individuabili lungo il tratturo Lucera – Castel di Sangro, dove è localizzata anche la cascina del duca di Pescolanciano. I resti di una villa romana sono stati riportati alla luce in località Casaglivune. Altri reperti sannitici e romani sono stati rinvenuti nella località Vicende, Casale e San Basilio. In località “San Tommaso” sorge un santuario (rudere) circondato dall’alternarsi di rocce e vegetazione.
-La croce stazionaria : La croce di Duronia, tra le più semplici, rientra tra quelle che potrebbero essere definite a croce guelfa per le analogie a forme che appartengono all’architettura tardo medioevale e rinascimentale del centro della Penisola anche se un richiamo stilistico va fatto con le croci che fanno parte della tradizione nordica europea e che vengono spesso impropriamente definite celtiche. arc. Franco Valente ( approfondimenti)
Il paese di Duronia è conosciuto anche per aver dato i natali a Giovanni Germano ( ideatore di Cammina Molise) e papà del talentuoso e pluripremiato attore Elio Germano. Nel 1995 30 persone (i più molisani residenti a Roma) decisero di recarsi a piedi da Roma a Duronia, percorrendo circa 200 km in 4 giorni.Oggi, a detta degli esperti del settore, locali e nazionali, il cammina, Molise! è riuscito a promuovere con originalità ed efficacia il territorio molisano sia a livello culturale che a livello turistico. Il lavoro che attualmente l’A.C. la Terra, associazione che organizza il Cammino molisano, sta cercando di fare, promuovendo il cammina, Molise!, è proprio quello di cercare di “incastonare le pietre preziose” sparse nel territorio.
*Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”
*Mariateresa Di Lallo – giornalista pubblicista, appassionata di storia, usi e costumi medioevali e ricercatrice di tradizioni popolari molisane