Molisani nel Mondo/ Adolfo “Edward” Lalli “mister Chevrolet” era nato a Bonefro. Fu amico di Frank Sinatra e Rocky Marciano

*rubrica a cura di Geremia Mancini e Mariateresa Di Lallo


Il Molise è fatto da molisani, anche da quei molisani che sono emigrati, perchè costretti o per scelta, soprattutto a cavallo delle due Guerre mondiali, ma sempre con un pensiero rivolto alla loro terra, e che si sono distinti in vari settori nel mondo. Con questa rubrica vogliamo ricordarli ma anche ridare dignità ai nostri borghi, ai nostri talenti e nel contempo riaccendere l’attenzione su questo piccolo lembo di terra, non solo per storia, cultura e paesaggi ma anche dal punto di vista degli ingegni. Pultroppo il Molise come i molisani illustri, non sono presenti sui libri di storia, ma è giusto far conoscere ai molisani in primis, alle giovani generazioni, che i loro avi, si sono distinti nel mondo, con sacrifici, allontanandosi dai propri familiari, a volte non riuscendo a tornare nella loro terra d’origine. Di settimana in settimana racconteremo la storia di ognuno di loro, ricordando anche il paese di nascita molisano.

Adolfo “Edward” LALLI nacque a Bonefro (CB), al n. 20 di via Palazzo Comunale, il 14 maggio del 1899 da Gervasio (trentacinquenne “calzolaio” figlio di Celestino e Celeste Colomba) e Lucia Rachele Iarocci (ventiquattrenne “donna di casa” figlia di Pasquale e Sofia). I genitori di Adolfo “Edward” si erano sposati a Bonefro il 10 ottobre del 1891. Nel 1904 Gervasio, il padre, decise di emigrare, portando con se l’intera famiglia, verso gli Stati Uniti.

La destinazione fu la cittadina Brockton nel Massachusetts . Compì gli studi presso la Brockton High School e la Perkins Grammar School. Oramai per tutti era divenuto solo Edward A. Lalli. Ragazzo di vivace intelligenza e assai spigliato decise di dedicarsi all’arte del “Vaudeville” (commedia leggera e brillante in forma satirica). Questo lo portò, con il suo quartetto di artisti, ad esibirsi in tutti gli Stati Uniti ma anche a Cuba ed in Europa.

Tornò carico di esperienza, buoni guadagni e soprattutto importanti amicizie. Grazie alle sue conoscenze nel 1926 fondo la “Lalli Motors Co.” per la vendita di automobili. Fu un successo inarrestabile. Nel 1929 divenne il più grande distributore di “Chevrolet” della intera regione del New England.

Si calcolò vendesse dalle 1500 alle 2000 autovetture l’anno. Fu Presidente della divisione automobilistica del fondo comunitario di Brockton dal 1935. Occupò ruoli importanti nel “Commercial Club” di Brockton; “Kiwanis Club”, “Elks”; “Chevrolet Delears Ass’n”; “Camera di Commercio” e rivestì ruoli di vertice nella “General Motors”.

Fu inoltre consigliere d’amministrazione della “Brockton National Bank” e della “Morris Plan Bank” di Brockton. Vicinissimo ai giovani e allo sport finanziò, ne fu presidente, una squadra di baseball e contribuì all’iniziale ascesa del campione di pugilato Rocky Marciano (nato a Brockton nel 1923).

Lalli scherza con Frank Sinatra (foto tratta dal libro “Brockton Revisited” di James E. Benson)

Fu amico di uomini politici e grandi attori. In particolare Frank Sinatra era solito sostare nel suo meraviglioso salone automobilistico.

Bonefro (CB): I primi abitanti risalgono al periodo longobardo (fine IX – inizio X secolo) anche se sono stati trovati resti appartenenti ad epoche precedenti. Tuttavia la prima base certa della sua esistenza si trova in un documento scritto nel 1049, con la denominazione di Binifri (dal latino Vinifer) ovvero terra dove si produce vino. La tradizione associa la nascita del borgo a dei pellegrini diretti nelle Puglie e partiti da Venafro, i quali, arrivati in questa terra, vennero assaliti dai briganti e gli uomini divennero pietre e le donne colombe. Vennero assaliti nei pressi della “chajedonne”, “il pianto delle donne”.

Rilevanza storico – turistica degli edifici.
-La chiesa di Santa Maria delle Rose edificata nel periodo romanico (secoli XII-XIII) e ristrutturata da mons. Tria nel 1731. La chiesa è di origine romanica, trasformata in stile barocco, presenta oggi una facciata completamente ricostruita nel 1853. L’interno è suddiviso in tre navate, che culminano su un pregevole altare maggiore in marmi bianchi e policromi con intarsi, bassorilievi e altorilievi. È uno dei più importanti altari della diocesi di Larino. ( approfondimento arch. Franco Valente)
http://www.francovalente.it/2013/06/02/da-napoli-a-bonefro-passando-per-lo-stretto-di-messina-il-lungo-viaggio-dellaltare-di-s-maria-della-rosa/

foto Franco Valente

All’interno è conservata una statua lignea dello scultore campobassano Paolo Saverio Di Zinno; di scuola napoletana sono invece le tele presenti nel coro quali la Madonna del Rosario, Cristo Morto e la Madonna con il Bambino. Notevole è un ostensorio del 1740 in argento cesellato, realizzato da un artista napoletano.

-Il Castello longobardo . La prima costruzione del Castello ( o Palazzo baronale ) situato a margine del primo nucleo edificato, presumibilmente risale al periodo longobardo. L’attuale Castello fu probabilmente riedificato e ampliato, sopra il precedente edificio, dal periodo normanno a quello aragonese. Le ultime trasformazioni planimetriche, risalgono quasi sicuramente al 1400, quando l’edificio ha assunto la configurazione attuale corrispondente alloschema aragonese diffuso in tutto il Mezzogiorno. Attualmente il Castello presenta tre torri, in parte cilindriche e in parte a scarpata e un quarta torre completamente cilindrica e di dimensioni più ridotte,in prossimità dell’ingresso principale alla chiesa di S. Maria delle Rose.

-Il Museo Etnografico. Il museo fu inagurato ufficialmente nell’agosto del 1991 per l’iniziativa di uno storico locale, il prof. Michele Colabella che, usufruendo anche dell’aiuto di un progetto del Comune ha provveduto a reperire, schedare e sistemare i pezzi nelle sale messe a disposizione dal Comune. Attualmente custodisce olte 2000 pezzi, collocati nel Convento di S. Maria delle Grazie di recente ristrutturazione, in quanto il complesso presenta allo stato attuale una distribuzione interna che ben si presta come sede definitiva per l’istituzione museale e, dato il gran numero di sale disponibili, ad un vero e proprio centro polifunzionale. Il ricco materiale viene apprezzato per la sua completezza, in quanto spazia sull’intero ciclo della vita umana e su tutte le tipiche attività lavorative locali.

-La Fontana della Terra. La fontana, costruita nel 1771 con il contributo della popolazione, è sempre stata uno dei monumenti più significativi del paese e ne costituisce tuttora l’emblema. E’ realizzata in pietra da taglio ed è composta da sei fornici ad archi lobati con interposte evidenti paraste alla cui sommità c’è una marcata trabeazione. Al di sopra di quest’ultima c’è un magnifico frontone sormontato da fregi e pinnacoli di rimarchevole fattura. La fontana della Terra è anche detta della Salute. Fu restaurata nel 1816.

*Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”
*Mariateresa Di Lallo – giornalista pubblicista, appassionata di storia, usi e costumi medioevali e ricercatrice di tradizioni popolari molisane

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