(Adnkronos) – Spari in un locale di Molfetta, nel barese, la notte scorsa intorno alle 3. Una ragazza di 19 anni di Bari è morta colpita da un proiettile. Sul posto i sanitari del 118 hanno tentato di rianimarla ma non c'è stato nulla da fare. Indagano i carabinieri della compagnia di Molfetta e del nucleo investigativo di Bari. Le indagini sull'omicidio sono coordinate dalla Dda di Bari perché si ipotizza il coinvolgimento di esponenti della criminalità organizzata di Bari. Secondo la prima ricostruzione, una rissa, che ha coinvolto almeno una decina di persone, è avvenuta poco prima della sparatoria in cui questa notte nel Bahia Beach di Molfetta è stata uccisa la ragazza, Antonia Lopez. La ragazza era la nipote di Ivan Lopez, un 31enne ucciso tre anni fa in un agguato sul lungomare del quartiere San Girolamo di Bari, residenza della famiglia Lopez. L'uomo fu freddato il 29 settembre del 2021 a colpi di pistola mentre tornava a casa su un monopattino elettrico. I carabinieri stanno sentendo alcune persone presenti al momento della tragedia nel Bahia Beach, una struttura che è sia lido balneare che locale da ballo. Nella sparatoria sono rimasti feriti anche un amico di Antonia Lopez e altre due persone, tutti di giovane età. Sono stati trasportati in ambulanze del 118 al Policlinico di Bari e non risultano in pericolo di vita. I carabinieri di Molfetta hanno sottoposto a sequestro probatorio il Bahia Beach. Il provvedimento è stato disposto in base all'articolo 354 del codice di procedura penale, con lo scopo di raccogliere tutti gli elementi utili all'indagine. ''Quanto è accaduto, questa notte a Molfetta, all'esterno del Lido Bahia, con una maxi rissa sfociata in una sparatoria, ci rattrista e ci preoccupa. Non si può morire a 20 anni e non si può morire così al di là delle motivazioni che sono a monte della vicenda. Tutte ingiustificabili. Tutte deprecabili. Siamo vicini al dolore che ha colpito gli affetti della giovane'', scrive in una nota il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini. ''Confido nella prontezza e nella capacità investigativa degli inquirenti per la ricostruzione della dinamica degli avvenimenti e l'individuazione dei responsabili – aggiunge – Soprattutto abbiamo necessità di sapere perché proprio qui''. "Non è più procrastinabile nei locali a grande affluenza, soprattutto nelle ore serali e notturne, l'utilizzo di strumenti come i metal detector per controllare in via preventiva gli ingressi e, come minimo, evitare che entrino armi – dice poi il sindaco all'Adnkronos – Stiamo creando una rete con i sindaci della Città Metropolitana di Bari e proveremo con quelli della Bat e dei paesi vicini affinché la nostra voce si faccia sempre più forte insieme a quella del procuratore (di Trani ndr) non solo per un rafforzamento della presenza delle forze dell'ordine sul territorio ma proprio per leggere questi episodi in via preventiva piuttosto che intervenire dopo che accadono". Nei giorni scorsi il procuratore di Trani, Renato Nitti, aveva ribadito la sua posizione già espressa più volte in precedenza circa la presenza non adeguata quanto a numeri delle forze dell'ordine nel territorio di sua competenza. Minervini dopo aver ricordato che "da anni questi episodi a Molfetta non succedevano ma si erano registrati in varie parti del territorio", sottolinea la necessità di "una maggiore attenzione alla gente che entra in questi locali. Tutti i sindaci vorrebbero una maggiore presenza di forze dell'ordine e sicuramente il procuratore ha maggiori elementi di conoscenza, proprio perché ha un raggio di osservazione molto più ampio del mio ma ritengo, insieme agli altri colleghi, che il punto è quello di una 'lettura' preventiva del territorio". "La domanda è: che sta succedendo? E perché qui? Sono convinto – conclude il sindaco di Molfetta – che gli organi di investigazione, sia quelli locali che quelli della Direzione distrettuale antimafia riusciranno a identificare gli autori". ''Bisogna mettere fine a questo scempio. Questi giovani non si divertono, purtroppo devo dirlo. I giovani oggi non si divertono. I giovani oggi vogliono morire e fanno morire. Mancano più controlli ma non da parte dei titolari di queste situazioni ma i controlli in generale. Qui c'era la sicurezza, come sempre. Mai accaduto qualcosa del genere'', dice Pasqua Spadavecchia, sorella del titolare del Bahia Beach di Molfetta Nicola Spadavecchia, parlando con i cronisti all'uscita della struttura. ''Stiamo malissimo – aggiunge rispondendo ai cronisti – sono venuta per trovare mio fratello e vedere come sta. La famiglia si unisce in questi problemi e situazioni e purtroppo bisogna affrontare anche questo''. "Non facciamo sociologia spicciola – commenta all'Adnkronos il sindaco Minervini – Non mischiamo le dinamiche della criminalità organizzata, se ci sono, in questo caso non so, con le dinamiche dei nostri adolescenti e dei giovani nella pluralità delle situazioni. Magari possono pure alimentarsi, ma sono due modi e due fenomeni completamente diversi: uno riguarda più l'ambito sociologico, le famiglie, le scuole ecc., l'altro riguarda la criminalità organizzata e meritano tutt'altra attenzione, tutti altri ordini". "Sì c'è un fenomeno generale di decadimento dei valori e delle responsabilità valoriali dei giovani – aggiunge il primo cittadino – ma questo si legge anche nella cronaca nazionale e internazionale. Adesso applicare questo fenomeno all'episodio specifico non so se è giusto, perché non conosco le dinamiche specifiche ma comunque sui giovani c'è da fare una riflessione più generale". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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