«Una modifica statutaria richiederebbe tempi di confronto ben diversi da quelli utilizzati per giungere a portare in aula una proposta di legge di iniziativa dello stesso Presidente della Giunta regionale che, a pochi mesi dal risultato elettorale, indica soltanto una fretta nel sistemare vicende interne alla maggioranza di centrodestra», ha dichiarato il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Roberto Gravina, intervenendo nel corso della seduta del Consiglio regionale di oggi sul secondo punto all’ordine del giorno riguardante sulle nuove modifiche allo Statuto della Regione Molise.
«Il nocciolo di questa riforma che si vuole proporre è quello dell’istituzione di un ulteriore posto da sottosegretario, il secondo dopo quello assegnato al consigliere Niro qualche mese fa. In buona sostanza, da parte di questa maggioranza di centrodestra, stiamo assistendo a una condotta interessata a delegare tutto il delegabile, vedi anche l’istituzione del ruolo del Direttore generale al quale andranno circa 210000 euro l’anno, come se il lavoro della Giunta dovesse essere così alleggerito all’infinito, un modo di intendere la macchina amministrativa molto in voga nel centrodestra.
Al netto di tutto ciò che pensiamo di questa modifica allo statuto regionale che riteniamo, è bene ribadirlo, politicamente deleteria per la nostra regione e che servirà solo a dare all’antipolitica ulteriori motivi per rafforzarsi, nell’apposita commissione, come rappresentanti dell’opposizione, abbiamo provato a dare il nostro contributo per evitare che un testo pieno di inutili ridondanze, giungesse all’attenzione del Consiglio regionale con queste modalità e con questa insolita fretta.
A nostro avviso, la cosa più preoccupante che porta con sé questa modifica, è tutta nello scontro che si verrà a creare rispetto all’indirizzo dato proprio dal Governo nazionale di centrodestra circa il contenimento dei costi a cui la nostra Regione è tenuta da precisi accordi fissati.
La possibilità di beneficiare di quei 20 milioni l’anno che il Governo ha concesso alla Regione Molise, con questa modifica, viene messa in serio pericolo ed espone l’ente a un rischio certo, perché quelle somme non ci verranno erogate se saltano le condizioni stabilite dal Governo e, benché il centrodestra in regione sostiene il contrario, la verità è che anche con una sola unità di personale in più si verrebbe ad avere un aumento dei costi, cosa che andrebbe contro la direzione richiesta dal Governo.
La domanda principale che dovrebbe porsi chi oggi è chiamato a governare è se il Molise e i molisani hanno davvero la necessità di questo genere di riforme»