Mobbing, una proposta di legge per preservare la salute psicofisica delle persone sui luoghi di lavoro: è quella presentata dai consiglieri regionali Fusco Perrella, Lattanzio e Sabusco.
“Negli ultimi anni – si legge nella nota inviata dai tre consiglieri – all’interno del quadro normativo previsto dall’Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) per la registrazione delle malattie professionali, è emerso come quelle non tabellate, ossia quelle per le quali il lavoratore riesce a dimostrare che la causa consiste nella tipologia di lavoro a cui è assegnato, superano costantemente quelle tabellate, nello specifico quelle contratte nell’esercizio del compito lavorativo e inserite in apposite tabelle definite per legge dallo Stato. Una novità rilevante che ha la sua ragion d’essere nel crescente numero di richieste per il riconoscimento di patologie psichiche e psicosomatiche riconducibili a tutte quelle forme di pressione psicologica che viene esercitata sul posto di lavoro, sia da parte dei colleghi che da parte del datore di lavoro, che ha trovato anche in Italia una sua definizione efficace con il termine inglese “mobbing” (dall’inglese to mob, che significa “assalire”). Il fine ultimo di queste vere e proprie azioni, che non è sbagliato definire come vessatorie, è quello di spingere la vittima ad abbandonare di sua stessa volontà ed iniziativa l’ambiente lavorativo, evitando al datore di lavoro di ricorrere allo strumento del licenziamento, con le conseguenze annesse, o semplicemente vendicandosi di comportamenti della vittima ritenuti inopportuni o per il rifiuto di sottostare a proposte immorali o illegali. Azioni di pressione psicologica che vengono portare avanti con continuità dalle quali posso derivare per la vittima gravi problemi psicologici che possono manifestarsi in disturbi psicopatologici (causando stati di stress, ansia, nervosismo, insonnia, senso di frustrazione, rabbia), gravi stati depressivi e in situazioni estreme sfociare addirittura nel suicidio. Da rilevare inoltre che in quanto sindrome psicosociale, il mobbing colpisce anche la Società influendo sui costi sociali e assistenziali. Pertanto, il contrasto al fenomeno è una improrogabile necessità degli organismi sociali e aziendali e risponde a due finalità: quella di tutelare il diritto fondamentale dell’uomo al lavoro e alla salute e quella di garantire una buona produttività lavorativa della società in generale e di una specifica azienda in particolare.
I numerosi studi portati avanti su questo fenomeno, sia sul piano medico-scientifico che su quello giuridico, hanno permesso di delineare i contorni di varie sfaccettature di mobbing. Nel nostro ordinamento al momento manca una legge in materia di mobbing ma esistono norme civilistiche che permettono di difendersi da quei comportanti vessatori che più volte abbiamo precedentemente definito tali. Nel nostro Paese i dati, secondo il monitoraggio effettuato dall’Ispesl (l’Istituto per la prevenzione e la sicurezza del lavoro), che ha aperto un centro d’ascolto sul fenomeno, sono circa un milione e mezzo i lavoratori italiani vittime del mobbing su 21 milioni di occupati. Le categorie più esposte risultano gli impiegati con il 79%. In considerazione di tutto quanto precedentemente esposto – continua la nota – si richiede un necessario intervento del legislatore regionale che trae la sua legittimità dalle competenze regionali in materia di lavoro. E’ doveroso porre in atto, dunque, un sistema normativo teso a prendere in considerazione il fenomeno ed a fornire elementi di tutela alle persone coinvolte. E questo è l’obiettivo che si vuole assolvere con la presente proposta di legge, con la quale la Regione Molise riconosce come principi fondamentali l’inviolabilità della dignità umana e il diritto di ogni individuo a salvaguardare la propria integrità psico-fisica, con lo scopo di tutelare la persona nell’ambiente di lavoro e in considerazione dell’attività lavorativa posta in essere. Difatti in conformità ai principi enunciati negli artt. 2, 3, 4, 32, 35, 37 e 41 della Costituzione, si vuole perseguire lo sviluppo della cultura del rispetto dei diritti delle persone e la tutela della loro integrità psicofisica, promuovendo e sostenendo azioni ed iniziative volte a prevenire il disagio lavorativo, a contrastare la diffusione di mobbing e stress psicosociale, a favorire il miglioramento della vita e delle relazioni sociali nell’ambiente di lavoro e il contrasto dell’esclusione sociale. Viene inoltre prevista l’istituzione dell’Osservatorio regionale sul mobbing allo scopo di fornire attività di consulenza, portare avanti l’attività di monitoraggio e di analisi dei fenomeni, realizzando altresì progetti e campagne di informazione e sensibilizzazione promosse di concerto con la regione Molise. In più – concludono i consiglieri – verranno messe in campo azioni di assistenze medica, legale e psicologica in favore dei lavoratori vittime di mobbing”.