Minori stranieri, il Parlamento approva una Legge di civiltà. Il Molise prosegua il suo impegno umanitario

Nel 2015 sono arrivati in Italia 12.360 minori stranieri non accompagnati che sono praticamente raddoppiati nel 2016 toccando le 25.800 unità. Nel primo trimestre del 2017 il fenomeno è tornato alle dimensioni del 2015 registrando l’arrivo di 3.360 minori stranieri di cui 3000 non accompagnati. Per il solo 2016, dei 25.800 minori si sono perse le tracce di 6.000 ragazzini soli finiti nella clandestinità o nelle reti di trafficanti privi di scrupolo che ne dispongono a proprio piacimento e discrezione.
Per fermare lo sfruttamento dei minori stranieri non accompagnati il Parlamento Italiano, primo in Europa, ha approvato in via definitiva il Disegno di Legge n. 1658-B che introduce nell’ordinamento una serie di tutele tese ad innalzare la rete di protezione sociale nei confronti dei minorenni soli che arrivano nel nostro Paese.
Una norma di civiltà che dovrà tradursi in progetti di accoglienza mirati per i minori stranieri con strutture adeguate, figure professionali idonee e misure amministrative specifiche.
Il Molise che si è posto all’avanguardia nell’accoglienza umanitaria nel corso dell’ultimo triennio, è spronato a valorizzare l’impianto della nuova legge nazionale consolidando la rete SPRAR per i minori stranieri non accompagnati attraverso il potenziamento delle buone pratiche avviate a Casacalenda e negli altri centri per minori presenti sul territorio regionale.
L’auspicio è che si possano superare in sede di Comitato di Coordinamento presso la Prefettura di Campobasso sulla gestione dei flussi migratori i problemi sorti con l’ASREM per l’assistenza sanitaria e quelli più preoccupanti riferiti agli episodi di violenza, aggressioni, risse e spaccio di stupefacenti avvenuti in particolare nelle strutture emergenziali per gli adulti nelle ultime settimane.
Sul punto occorre potenziare le attività di vigilanza, prevenzione e controllo del territorio da parte delle Forze dell’Ordine attraverso un potenziamento degli organici e un miglioramento di mezzi, strutture e strumenti in dotazione alle Forze di Polizia.
Merita di essere raccolto dai Comuni l’appello del Presidente dell’ANCI Molise, Pompilio Sciulli, per un’adesione alla rete SPRAR che definisce il numero degli stranieri assegnati ad ogni comune, evita strutture emergenziali straordinarie e consente una pianificazione triennale dei progetti di accoglienza e inclusione sociale.
Sorprende in negativo l’indisponibilità di alcune amministrazioni comunali ad aderire alla rete SPRAR ignorando la secolare storia di emigrazione dei propri concittadini verso nazioni più fortunate. Chissà cosa pensa il milione di emigrati molisani, oriundi e loro discendenti, sparsi per il mondo nel leggere che nel proprio comune di origine si è detto NO allo straniero. E se quel No venisse seguito ed emulato da pronunciamenti similari di Canada, Inghilterra, Stati Uniti, Germania, Svizzera, Australia, Francia, Olanda, Belgio, America del Sud o altri paesi?
Ma i nonni che sono stati nelle miniere del Belgio, o nei cantieri della Svizzera o nelle fabbriche tedesche parlano con i loro nipoti che hanno potuto studiare, trovarsi una casa o disporre di un’azienda grazie alla loro emigrazione in terra straniera? Ma dove trovano il coraggio per dire No all’accoglienza SPRAR di dieci ragazzini?

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