“I corsi di formazione professionale costituiscono, soprattutto in un momento storico di scarsa occupazione, una possibilità per inoccupati e disoccupati di acquisire competenze da spendere nel Mercato del Lavoro. Dati nazionali dimostrano come il 60% di coloro che partecipano ad un corso di formazione riesce a trovare una collocazione lavorativa entro sei mesi dalla fine del corso. Destinatari dei più disparati corsi risultano non solo i giovani in cerca di prima occupazione, ma soprattutto coloro che hanno perso il lavoro e sono in cerca di una ricollocazione lavorativa. La formazione d’altronde è al centro anche delle politiche europee essendo ormai assodata la necessità di una formazione lungo tutto l’arco della vita lavorativa delle persone. Ebbene su questo presupposto ci si aspetterebbe che, anche nella Regione Molise, dove altissimo è il tasso di disoccupazione, almeno chi tenta di trovare un lavoro avesse la possibilità di imparare un mestiere o affinare le proprie competenze”. Sulla vicenda interviene il Consigliere Regionale Salvatore Micone. “E invece no. Tragedia nella tragedia il nostro Assessorato Regionale al Lavoro ha avuto anche il coraggio di bloccare le attività libere di formazione professionale. Se si pensa che si tratta di corsi che non gravano sul bilancio regionale in quanto auto finanziati dai circa 46 enti di formazione presenti in regione, se ne capisce l’assurdità. In pratica, la Regione, come di prassi fino all’aprile 2014, dovrebbe intervenire unicamente ad autorizzare tali corsi, senza dover impegnare alcuna somma per il loro finanziamento che, si ripete, è a carico esclusivo degli Enti”, puntualizza Micone. L’ultima delibera regionale di autorizzazione di tali corsi (tra cui si annoverano quello per operatore socio sanitario e quello per somministrazione di bevande ed alimenti, tanto per capire di cosa stiamo parlando) risale a circa 15 mesi fa e precisamente all’8 aprile 2014. Dopo quella data, l’Assessorato al Lavoro, senza fornire alcuna spiegazione in merito, ha interrotto, nonostante i numerosi solleciti da parte degli enti, le predette autorizzazioni.
“Il danno socio – economico è evidente. Anzitutto è stata tolta la possibilità ai residenti nella Regione Molise di partecipare ad iniziative formative, dovendo necessariamente, qualora interessati, andare fuori regione. E’ stata tolta una sicura forma di guadagno per ristoratori, albergatori ed operatori di tutti gli altri settori che accoglievano persone provenienti da fuori regione per partecipare a tali corsi. Ed inoltre, un intero settore, quello della Formazione Professionale, è stato interamente bloccato, con danno economico per tutti coloro che vi lavorano. La cosa grave è che l’Assessore Petraroia, nemmeno davanti alle richieste ufficiali dei suddetti enti, ha fornito una risposta in merito. Davanti a tale situazione ho presentato un’interrogazione in Consiglio Regionale nella speranza che vengano fornite chiare risposte in merito al futuro della formazione professionale nella Regione Molise e con essa di tutti gli operatori del settore”. Questo va ad aggiungersi alla grave vertenza, ancora irrisolta, che interessa circa 70 operatori della formazione professionale iscritti all’albo regionale, lavoratori che come tanti altri nella nostra Regione, ancora non ricevono risposte dall’Assessore al Lavoro in merito al loro futuro ed a quello delle loro famiglie.
“Mi rammarica pensare che, dopo aver fatto perdere il lavoro ai 70 operatori della formazione professionale, l’interruzione dei corsi liberi e la previsione di somme assolutamente insufficienti a valere sul Fondo Sociale Europeo 2014-2020 hanno praticamente già decretato la morte degli Enti di Formazione di questa regione”, conclude Micone.