Riceviamo e pubblichiamo
Egregio dottor Cantone,
è con interesse, stupore e delusione che ho appreso questa mattina le parole da Lei espresse ai giovani dell’Unimol in occasione della giornata della matricola. Dal presidente dell’Associazione Nazionale dell’Anti Corruzione mi sarei aspettato parole che andassero al di là di semplici slogan elettorali.
Soprattutto in riferimento al suo commento sui fondi post sisma che ha colpito il Molise nel 2002.
In qualità di commissario ad acta dell’epoca non posso non esimermi da una replica alle sue parole, soprattutto dopo che il lavoro della spesa di quei fondi è passato al setaccio di inchieste e processi tanto che i suoi stessi colleghi della Procura hanno accertato l’inesistenza di qualunque ipotesi di reato. Si è sempre agito nel rispetto della legalità e delle regole che lei tanto esalta.
Dall’alto del Suo ruolo mi sarei aspettato meno predisposizione a giudizi sommari sul passato enunciati senza avere la piena consapevolezza delle Sue affermazioni e sfoggiando così una cultura che credo non appartenga né a Lei né al ruolo che ricopre.
Mi sarei aspettato argomentazioni più puntuali e meno generiche vista la giovane platea di ascoltatori che sono il futuro del nostro Paese. Ma soprattutto mi chiedo e Le chiedo: se i fondi pubblici non vanno spesi per favorire la comunità e quindi la popolazione, chi dovrebbero favorire?
Vale per i fondi della ricostruzione in Molise, per gli 80 euro di Renzi in busta paga così come per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina. Azioni peraltro messe in campo dal premier, immagino, seguendo la logica elettorale.
Spero che prima o poi Lei riesca a trovare il tempo di guardare anche alla politica di oggi, sia nazionale che locale, che sicuramente merita maggiore attenzione e più puntuali approfondimenti.
Michele Iorio