In merito all’intervista rilasciata dall’on. Leva il 20 aprile, vorrei ricordare a Danilo Leva che quando lui faceva il consigliere regionale e il segretario del Pd regionale il sottoscritto era in minoranza. Non ricordo grandissime discussioni in quell’organismo che ha gestito tutto, perdendo tutte le campagne elettorali. Tutte. Con la gestione Leva non abbiamo mai vinto. Anzi no, Danilo Leva ha vinto una sola volta, con Paolo Frattura.
Quando Leva è stato segretario non si è discusso di nulla, per anni, con il risultato della scientifica lottizzazione di tutto il lottizzabile in una tenaglia consociativa con il governatore di allora: Michele Iorio. Si fa presto a dire costole.
Invece di utilizzare motivazioni strumentali, l’on. Leva potrebbe contribuire a nominare i membri di direzione, funzioni vacanti dal giorno in cui abbiamo vinto il congresso, e partecipasse alla vita del partito, viste anche le richieste di incontro più volte avanzate da questa segreteria regionale.
In merito alla questione sanità, sulla quale abbiamo fatto un’assemblea regionale dove il governatore ha avuto la fiducia dalla maggioranza del partito, e loro sono andati sotto, ricordo che per anni, sempre ricorrendo alla metafora della tenaglia consociativa, non hanno detto nulla.
Il tema della sanità è argomento così serio da meritare ragionamenti seri e non invece proposte impraticabili sul piano giuridico-amministrativo, come quella sistemata adesso sotto i riflettori.
Ora si sono svegliati perché il quadro politico nazionale è cambiato parecchio e perché la “ditta” non è più controllata dai suoi amici.
Cito il famoso responsabile nazionale dell’allora segreteria Bersani, Nico Stumpo, il quale bloccava la “ricrezione”, era la maniera molto poco edificante con la quale chiamavano il nostro tebtativo di esercitare un dibattito democratico interno, quando bisognava annichilire le minoranze, respingendo qualsialsi forma di confronto.
Ricorderei a Leva di avere la schiena dritta a Roma non votando la nuova legge elettorale, magari facendoci sapere anche cosa ne pensa in merito.