I dati diffusi a livello nazionale sull’andamento dei flussi occupazionali sul mercato del lavoro per il periodo 2008-2015 confermano le criticità del Mezzogiorno che ha pagato il prezzo più alto alla peggiore crisi economica globale dal 1929. Secondo le stime più accreditate su un milione di posti di lavoro persi in Italia dal 2007 al 2014, il 66% si riferivano al Sud colpendo in particolare l’edilizia, i servizi, l’industria, il commercio e per la prima volta anche la Pubblica Amministrazione, gli Enti Locali e la Sanità.
In questo contesto bisogna inserire il Molise, che in linea con le altre regioni meridionali ha perso 10.748 posti di lavoro tra il 2008 ed il 2014, ma a differenza di altri territori registra un trend positivo nell’ultimo anno con una variazione in aumento di 1.533 occupati in più.
Soffermandosi sull’andamento nazionale del mercato del lavoro nel rapporto tra 2014 e 2015, il dato del Molise supera in valori assoluti quello di Abruzzo, Marche, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta avvicinandosi ai 1.762 in più dell’Emilia Romagna e allontanandosi dai dati negativi di Veneto, Lazio e Calabria.
La dinamica occupazionale del Molise segna un interessante inversione di tendenza e conferma l’impegno delle imprese regionali che hanno superato la crisi e sono tornate ad investire riorientando le proprie scelte, riconvertendo le produzioni e recuperando volumi e fatturato.
Con le misure di incentivazione inserite nella legge di stabilità, l’avvio dei bandi europei della nuova programmazione ed i provvedimenti specifici sulle infrastrutture, sull’autoimpiego e sull’agricoltura, nel 2016 si potrà sostenere l’inversione di tendenza e consolidare il mutamento del mercato del lavoro regionale che avrà sempre meno occupati nella Pubblica Amministrazione e nei servizi e/o attività collegate alla spesa pubblica di matrice assistenziale, in favore di un’economia privata capace di produrre ricchezza e posti di lavoro rispettando le regole della concorrenza e del mercato.
Aver sostenuto nel 2015 le fasce svantaggiate con 1.300 borse lavoro e mille tirocini per i giovani fino a 29 anni, oltre ad avere esteso gli ammortizzatori sociali in deroga ad una platea di 3 mila disoccupati non è stata una scelta che si è posta in contrapposizione con la ripresa dell’occupazione stabile e sicura in Molise. Al contrario aver accelerato le procedure per la cassa integrazione a tutela dei dipendenti della GAM, dello Zuccherificio e di altre aziende, non ha ostacolato gli investimenti delle imprese private che hanno consentito gli incrementi occupazioni che oggi vengono certificati e diffusi a livello nazionale.
Questi risultati incoraggianti smentiscono scientificamente le informazioni sul trend negativo replicate nell’ultimo biennio a cadenza quotidiana e agevolano l’opportuno confronto politico – istituzionale sulle scadenze di metà mandato al fine di individuare ogni oculata individuazione o ricambio nell’esecutivo regionale che saranno pienamente condivise e sostenute, come anticipato formalmente già dal 17 febbraio del 2014, ai vertici nazionali e regionali del PD.
Mercato del lavoro, Petraroia: il Molise chiude il 2015 con 1.533 occupati in più
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