I mercati, si sa, lavorano sulle attese e poco sulle notizie,dandole già per scontate. E oggi sono preoccupati, perché non sanno se Tsipro Tsipras riuscirà a far digerire, nelle 48 ore, al Parlamento ellenico l’ennesimo bidone riservatogli dalla Germania e dall’elite finanziaria al governo in Europa e nel mondo. Peccato, perché se fossimo nei panni dei signori in grisaglia che governano le nostre povere vite oggi potremmo davvero definirci giubilanti. Dopo Cuba, monumento alla resistenza anticapitalistica poco significativo, però, sul piano dell’economia reale, anche l’Iran ha dovuto capitolare. Con l’accordo sul nucleare di Ginevra anche gli oppositori del grande Satana hanno deposto il turbante: l’America e la finanza delle riunioni all’Hotel Savoy di New York eliminano anche il nemico Teheran, lo normalizzano e lo rendono inoffensivo.A contrastare questo sistema, in posizione di assoluta debolezza, resta solo Vladimir Putin con i suoi inutili carri armati in Ucraina e i cinesi, che però sono i più furbi e lavorano sottotraccia, sognando l’egemonia nel medio periodo. Oggi il sistema cosiddetto capitalista si leva dalle scatole un ostacolo ed un nemico non piccolo, specie sullo scenario del medio oriente. Diventa neutrale il mondo sciita, una ramificazione dell’Islam che da Teheran arriva sino a Beirut, passando per la Siria e finendo nello Yemen. Bel colpo, non c’è che dire. Il futuro prossimo è quindi dell’amico americano e delle sue regole, economiche e finanziarie, stringenti. Sintetizzabili in una sola regola: chi dà le carte vince sempre e a dare le carte, per i prossimi anni, continuerà ad essere Washington, un impero che si impone nonostante la ultradecennale mediocrità dei suoi capi (da Bush a Obama, due clamorosi bidoni). E questo vuol dire che il sistema messo in piedi oltreoceano è talmente solido e forte che può addirittura contenere o rendere non influenti leader del tutto inadeguati. E’ una realtà lampante, che il povero Tsipro Tsipras, con la sua giacca regalata all’Eurogruppo ha dovuto constatare di persona. Ciononostante oggi i mercati scendono, ma si tratta più di gente che vuole monetizzare i soldi facili fatti in questi giorni di altalena che altro. Ftse Mib sotto di quasi un punto, Dax di mezzo punto, euro contro dollaro a 1,10 e spread sprofondato a 127. (Pietro Colagiovanni)
Mercati finanziari/ Chi dà carte vince sempre, gli Usa tengono il banco
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