Il 27 gennaio di 70 anni fa fu liberato il campo di Auschwitz. Il 27 gennaio è stato assunto come data simbolica per consentire l’opportunità di dare spazio e tempo al ‘rumore della memoria’ della Shoah e della complessiva tragica vicenda del nazifascismo e della seconda guerra mondiale, ma sappiamo che nel ’45 si era ancora nel flusso della guerra ,essa continuava e altri lager continuavano a operare e a uccidere. Solo a maggio , quando il 7 vi fu la resa tedesca agli Angloamericani e l’8 ai Sovietici, la guerra fini’ in Europa,mentre continuava sul Pacifico, dove si concluse con la resa del Giappone il 15 agosto; l’epilogo fu rappresentato, come è noto, dallo sgancio dell’atomica . La data del 27 gennaio, dunque, nella verità del divenire storico rappresenta un episodio, se pur importante, ma essa nell’immaginario collettivo è assurta ormai a simbolo dell’atrocità di quella vicenda storica, da commemorare e ricordare nel segno della condivisione. Nel Molise tanti sono gli appuntamenti promossi dalle scuole, dalle Istituzioni, dalle associazioni e questo è un dato valoriale, rassicurante, rispondente non solo allo spirito della legge del 2000, istitutiva di questa giornata, ma soprattutto al significato autentico della memoria storica. Coloro che parlano di una sovrabbondanza di questo genere di appuntamenti, di un’inflazione della cultura della memoria, sbagliano! Essa non è una formula ‘economicistica’, tutt’altro…. Memoria richiama piuttosto a Mnemosine, e’ dunque ispirazione, accensione di canali di passione; e’ con passione che devono volgersi gli sguardi alla storia, che rimanda a passione civile e alla cittadinanza. Platone nel Fedro, opera dedicata all’amore, distingue tra il richiamare alla mente, che avviene in riferimento alla memorizzazione dell’informazione, e la Memoria che è il processo attraverso cui l’informazione scritta , la pagina, anche attraverso il racconto e il dialogo viene interiorizzata, al punto da alimentare l’ anima e aiutare le coscienze a crescere in consapevolezza. È evidente che la sfera emozionale e sentimentale e’ indispensabile a che questo processo abbia successo e gli appuntamenti , i tanti che nel Molise son stati fissati, rappresentano il carburante giusto per alimentare la memoria così intesa, la quale consente a ciascuno di saper riconoscere l’utilità della conoscenza del passato per meglio saper vedere l’orizzonte dei valori e dei principi democratici fissati dalla nostra Costituzione, nata proprio dalle terribili atrocità e dalle tragedie che il 27 gennaio commemora. È difficile per i ragazzi capire cosa accadde 70 anni fa in Europa ma, a pensarci bene, è difficile anche per quanti son nati negli anni sessanta, settanta e ottanta ed è , pertanto , un percorso che si è destinati a fare insieme , adulti e ragazzi, tanto più che non tutti per lavoro fanno gli insegnanti di storia o fanno didattica della memoria … i più si occupano di altro durante l’anno, ecco che questo giorno può rappresentare un incontro intenso tra le generazioni, nevralgico per la condivisione di ricordi e di intenti.
Adele Fraracci
“Memoria” in Molise: questo giorno può rappresentare un incontro intenso tra le generazioni
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