“Uno dei principali doveri del governo regionale è quello di garantire alla collettività, gratuitamente o con forme di spesa partecipata, il diritto alla salute attraverso l’erogazione dei servizi sanitari. E ‘compito fondamentale della Regione, pertanto, quello di definire le regole, programmare, finanziare, controllare la qualità e l’appropriatezza dei servizi erogati dalle strutture sanitarie locali al fine di assicurare ai cittadini l’accesso ai servizi necessari per la tutela, la cura ed il recupero della salute, nel rispetto dei principi di uguaglianza di accesso e parità di trattamento”. Molise: Perché la sanità funzioni è vietato ammalarsi!
Il tavolo tecnico prima e i proclami di soddisfazione del governatore Di Laura Frattura sulla Sanità molisana poi invece di aprire una prospettiva per i cittadini, hanno cancellato anche quel briciolo di fortunosa speranza per il futuro in cui solo pochi ormai credevano. Tutto un bluff il riordino da Venafro ad Isernia, da Larino a Termoli e non dormono sonni tranquilli, non vediamo come potrebbero, neanche al Cardarelli di Campobasso. Tutto in agonia in attesa di staccare la spina definitivamente. Roma ordina, Frattura esegue!
Riunioni, tavoli tecnici, incontri che hanno partorito la paura di ammalarsi. Altro che “il malato immaginario” di Moliere. Stanno stravolgendo la sanità molisana e ancora non sono stati resi pubblici i Programmi Operativi 2016/2018. I partiti, tranne il PD forse, i sindacati (?), i cittadini molisani (!) non possono procedere ad una completa analisi dei provvedimenti in essi previsti, discendendone quindi l’impossibilità di un reale e doveroso confronto su un tema così importante quale la tutela (vocabolo di cui si è persa traccia in regione) della salute.
Quello che non riusciamo a capire è come neanche la sparuta presenza formale in Consiglio Regionale della cosiddetta minoranza riesca ad avere in visione i piani stessi, ma l’intero Consiglio non ne è a conoscenza. Tutti d’accordo con il commissario Frattura? Allora, anzi adesso ci chiediamo a cosa serve il Consiglio regionale se non opera per tutelare il territorio che lo esprime?
Regnano le tenebre, mentre non è chiara quale sarà l’offerta dei servizi nei vari ospedali molisani e se quelli pubblici, continueranno ad avere un’organizzazione autonoma o se saranno articolazione di un unico Presidio ospedaliero. Ed intanto arriva dal fondo di solidarietà (sic!) delle regioni un tesoretto da gestire. Come? Quali garanzie sono state richieste al Molise?
Non è chiaro dove si continuerà a partorire, è in forte dubbio, infatti anche l’operatività futura del Punto nascita dell’Ospedale Veneziale di Isernia. In merito a quest’ultimo i dubbi, inoltre, insistono sia sull’attuale che sulla futura rispondenza di tutti i punti nascita a corretti criteri, secondo raccomandazioni e linee guida, di organizzazione e gestione del personale (ostetrico, neonatologico e anestesiologico) che garantiscano in numero adeguato la presenza delle suddette figure professionali h24, 365 giorni l’anno al fine di assicurare un’assistenza continuativa alle partorienti, alle puerpere e al neonato, nonché a fronteggiare l’emergenza ostetrica.
Non è chiaro quante e quali saranno le Unità Operative soppresse negli Ospedali pubblici e come avverrà sul piano della piena funzionalità l’integrazione pubblico-privato. Stando a quanto dichiarato dal commissario Frattura, i privati dovranno garantire anche l’emergenza-urgenza, ma delle cosiddette reti regionali per l’infarto del miocardio, per l’ictus e per il politrauma, ad oggi, nulla è dato sapere. E’ notizia di questi giorni che un soggetto colpito da ischemia, in provincia di Isernia, è dovuto rimanere a casa. Dove lo portiamo?
Non è chiaro quanto del budget annuale per la sanità molisana sarà assorbito dalle strutture private e quanto da quelle pubbliche, restando così impossibile valutare se sacrifici e tagli insisteranno parimenti sulle une e sulle altre. Ma su questo punto NOI CON SALVINI MOLISE nutriamo molti dubbi, e su come sarà gestito anche il “tesoretto” . Insomma, il fatto che i programmi operativi non vengono resi noti ai cittadini, innanzitutto e poi neanche a quei comitati (?) che avevano sottoscritto protocolli con l’allora candidato Frattura, sta a dimostrare di come non si interpreta al meglio il ruolo sociale ed istituzionale in questa regione.
NOI CON SALVINI MOLISE, alla luce di quanto esposto, chiede che vengano resi subito noti i programmi operativi per il riordino della sanità molisana e il verbale dell’ultimo Tavolo Tecnico, cosi che si sappia a quali sacrifici i cittadini molisani, noi cittadini molisani andremo realmente incontro per poterci curare nei prossimi anni, ricordando che su di noi, comunque, graverà un mutuo di oltre 250 milioni di euro! Ed intanto aumenta la mobilità passiva, perché i pazienti scappano nelle strutture di fuori regione. La sanità che funziona!
Luigi Mazzuto
Coordinatore Noi con Salvini- Molise
Mazzuto: in Molise perché la sanità funzioni è vietato ammalarsi!
Commenti Facebook