Un’unica prova orale telematica per i quasi 500 mila maturandi e niente esame di terza media ma solo una valutazione del consiglio di classe che tenga conto anche di un elaborato del candidato. Gli scrutini, comunque, saranno ‘a distanza’ e per tutti gli studenti degli anni intermedi è prevista la promozione all’anno successivo.
E’ questo lo scenario che si profila qualora non si tornasse in classe entro il 18 maggio, come previsto dal decreto sulla scuola approvato dal Consiglio dei ministri che verrà poi applicato grazie ad una o più ordinanze che devono essere emanate dal ministero dell’Istruzione.
In caso si rientri in classe per metà maggio, la maturità sarà composta da una prova nazionale di italiano gestita dal Ministero dell’Istruzione e da una seconda prova preparata dalla commissione interna, oltre all’orale.
Tutti gli alunni dell’ultimo anno saranno ammessi agli esami; quelli delle classi intermedie saranno promossi, ma gli eventuali crediti andranno recuperati nel prossimo anno scolastico.
La scuola potrà riprendere a settembre prima di quanto stabilito oggi dal calendario scolastico, salvo intese in Conferenza Stato-Regioni, anche per consentire il recupero degli apprendimenti.