“Meno male che c’è il via libera alla spesa per alcuni interventi previsti dal Patto per il Molise firmato ormai dallo scorso anno, come ha annunciato il Presidente Frattura. Avrei voluto vedere! Ma, nella situazione economica e occupazionale in cui siamo precipitati da anni, non basta incamminarsi, bisogna correre.” Questa la fulminante battuta di Tecla Boccardo, leader della UIL, relativamente alla necessità di accelerare la spesa su tutti gli interventi previsti dal Masterplan.
“Ora partono i primi interventi per le infrastrutture, ma è essenziale far partire anche gli interventi per occupazione, impostare un nuovo modello di politica industriale, rilanciare la formazione e le politiche attive, dare efficienza alla pubblica amministrazione. Infatti, il Patto per il Molise prevede una spesa triennale di 723 milioni di euro, che rappresentano il 12,2% del PIL annuo molisano e, se questi soldi sono spesi bene e presto, possono davvero dare una bella spinta al rilancio dell’economia e del benessere occupazionale e sociale del Molise.”
“Ben 195 milioni di euro sul totale del Patto per il Molise provengono dal Fondo Sviluppo e Coesione 2007-2013. Dovevano già essere programmati e spesi ma come al solito da noi: siamo in ritardo.” Questa l’accusa della UIL Molise, che argomenta: “Le risorse del Patto sono solo una parte delle risorse per la coesione e lo sviluppo a disposizione del Molise, in quanto ad esse si aggiungono le risorse del POR FSE e FESR e del PSR, nonché la quota parte dei finanziamenti aggiuntivi del Fondo Sviluppo e Coesione, come evidenziato dal Ministro De Vincenti in occasione dell’incontro nazionale organizzato da Sindacati e Confindustria. Su questo punto sarebbe saggio che venisse convocato il Tavolo regionale del partenariato per individuare i progetti da inviare a Roma. Noi segnaliamo due ambiti di intervento che riteniamo strategici: la ricerca e innovazione (su cui impegnare anche la nostra Università) e l’industria 4.0 (che non è vero che sottrae posti di lavoro ma, anzi, li qualifica anche con un possibile positivo ritorno di aziende che sono scappate altrove).”
“C’è poi da accelerare – sempre secondo la UIL – la spesa dei milioni di euro previsti dal Patto per l’Area di crisi complessa: interventi essenziali per il rilancio di quella vasta porzione del territorio in quanto si tratta del miglioramento delle infrastrutture nelle zone industriali, della logistica, del completamento delle progettazioni esecutive e dell’avvio dei lavori, insieme a pacchetti integrati di bonus fiscali e contributivi per le imprese che investono.”
Boccardo ricorda la proposta avanzata alla Regione lo scorso mese di luglio: “Avviare l’iter per far istituire nel territorio dell’area di crisi complessa una Zona Economica Speciale ovvero una zona free tax al fine di favorire la crescita economica delle area identificata come la più idonea al rilancio degli investimenti esteri nella Regione.”
“Mettiamoci sotto, allora, a riparare strade, rifare muretti, tenere su colline che franano, ma sforziamoci, ora che sembra proprio che ce ne siano le condizioni, di pensare in grande, impegniamoci a progettare il Molise del futuro, con una politica all’altezza di questa sfida.”