Pubblichiamo il post facebook di Massimo Romano sulla vicenda della Gam di Bojano. Massimo Romano è stato l’unico , anche quando sedeva nei banchi del consiglio regionale a cercare la verità sulla questione Gam/Solagrital. Un uomo coraggioso che, infatti, è stato emarginato e accantonato, perché scomodo e non omologo alla pseudo elite che governa questa sfortunata regione. Il nostro commento sulla Gam “il solito Molise di merda” non fa che chiedere quanto anche Massimo Romano chiede: la verità sul più grande saccheggio di soldi pubblici che il Molise ricordi.
“La sciagurata gestione della crisi Gam sembra la sceneggiatura di un thriller di quart’ordine: mentre la società falliva, lasciando nella disperazione centinaia di famiglie e decine di piccoli imprenditori avicoli, ‘qualcuno’ nottetempo decideva privatamente, e senza alcuna autorizzazione, che la Regione avrebbe ‘rinunciato’ a 18 Milioni di euro di crediti vantati verso il debitore privato Arena. Intanto, il ‘nuovo’ corso politico regionale imbarcava i responsabili aziendali del disastro (primo fra tutti il Presidente della Solagrital, candidato con Idv a sostegno di Frattura dopo una lunga militanza in Forza Italia e incarichi pubblici a go go dalla corrente scajoliana), insieme a qualche vittima inspiegabilmente e tragicamente entusiasta di stare fianco a fianco con il suo carnefice. Cosicché, per salvare la filiera avicola, Frattura sceglie come Superconsulente l’avvocatessa del socio privato Arena e autrice di quello stesso concordato che è stato un bagno di sangue per la Regione. Arriva quindi la trattativa incomprensibilmente abortita con Leocata (indimenticabili le lenti a specchio degli occhiali da sole dei siciliani sbarcati a Monteverde), che poi lascia il posto alla pantomima della socializzazione su cui piomba, improvvisamente, l’avvento di Aria Food, consacrato e benedetto in ripetute riunioni istituzionali presso la sede della Giunta con tanto di selfie e strette di mano, in realtà morto prim’ancora di nascere dopo una presunta mail pervenuta, sempre nottetempo, all’indirizzo del Presidente della Regione (non si sa a che titolo…). Nel frattempo, uno dei marchi commerciali (pollo Arena) ha lasciato il Molise con un biglietto di sola andata, rilevato per quattro soldi da una srl con un capitale sociale di 12.500 euro, senza che nessuno dalle parti della Regione avesse nulla da dire, compresa la presunta opposizione, che anche stavolta è stata latitante.
Non si sa chi e cosa si nascondano dietro questo disastro, ma si può ben immaginare cosa ci sia davanti: la morte della filiera avicola molisana, spacchettata e svenduta a ‘spezzatino’. Non è ancora chiaro chi sia l’assassino (di certo, più d’uno), ma è invece lampante chi è stato assassinato: il più ricco comparto agroindustriale del Molise.
Politicamente parlando, l’epilogo Gam è la sintesi perfetta del fallimento della politica industriale del governo Frattura. Una crisi, la più importante e quella su cui più di ogni altra la Regione avrebbe potuto/dovuto calcare la mano (essendo Gam al 100% di proprietà pubblica regionale) gestita (a non voler fare dietrologia) da completi sprovveduti.
Anche i più convinti detrattori di Frattura erano pronti a scommettere che la sua provenienza dal mondo degli affari e dell’impresa avrebbe segnato positivamente il suo mandato istituzionale nella gestione dei tavoli di crisi: in pochi si aspettavano che potesse tirare fuori uno slancio emotivo o carismatico, ma in moltissimi, me compreso, erano pronti a giurare che sul piano aziendalistico avrebbe potuto fare la differenza. E invece così non è stato: grigio e freddo, nella più ingrata iconografia dell’apatico ‘ragioniere’, e anche incapace e inconcludente come il più vecchio dei vecchi politici tromboni.
Non sempre l’autore dei thriller rivela esplicitamente chi sia l’assassino; questi, talvolta, logorato dai sensi di colpa, decide di farla finita, suicidandosi. E solo tale epilogo permette al lettore di scoprirne l’identità, consentendogli persino di riabilitarlo dopo averne apprezzato il coraggio finale del pentimento.
Forza Presidente, basta un piccolo sforzo e presto sarà tutto finito”.
Massimo Romano