Marialaura Bonaccio, ricercatrice del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli, è stata premiata dalla Fondazione Umberto Veronesi per il progetto di ricerca “effetti della crisi economica sull’adesione alla Dieta Mediterranea”.
L’epidemiologa di Campobasso, che tuttora vive e lavora in Molise, ha ottenuto una borsa di ricerca per un anno grazie alla quale approfondirà lo studio, sviluppato nell’ambito del Progetto Moli-Sani, che evidenzia un calo del consumo di pesce, olio d’oliva, frutta e verdura nell’alimentazione della popolazione presa in esame da Moli-Sani, 25.000 persone, a fronte di un aumento del consumo di carne e prodotti di bassa qualità.
Questi alimenti sono alla base della piramide alimentare della Dieta Mediterranea, vale a dire che rappresentano i nutriienti che dovrebbero essere consumati quotidianamente. L’inversione di tendenza è dovuta, secondo lo studio della Bonaccio, all’aumento dei prezzi di tali cibi e alla riduzione delle disponibilità economiche della popolazione in esame che fatica ad arrivare a fine mese.
“Il successo di Marialaura – afferma il professor Giovanni de Gaetano, responsabile del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione I.R.C.C.S. Neuromed – è il successo di tutto il gruppo, che ha contribuito e continua a contribuire all’elaborazione dei dati del progetto Moli-Sani. Dati che permetteranno a Bonaccio di compiere ulteriori analisi epidemiologiche. Grazie a questo studio potremmo fotografare le interconnessioni tra i cambiamenti della situazione economica in Italia e le abitudini alimentari dei cittadini. Ricordo, inoltre, che i dati relativi al consumo dei prodotti interessati sono stati resi noti dalla Coldiretti e che quindi tale ricerca può rappresentare le abitudini alimentari dell’intero Paese, partendo dal Molise”.
Un lavoro lungo, quello sui dati Moli-sani. “Questa borsa – conclude de Gaetano – è a coronamento di un percorso scientifico complesso, quello di Marialaura, che ha avuto un suo riconoscimento ufficiale il mese scorso con la discussione della tesi di dottorato (PECD) presso l’Università di Maastricht in Olanda”.
“Con questo studio – ha detto Marialaura Bonaccio, ricercatrice del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione I.R.C.C.S. Neuromed – assegneremo delle caratteristiche dettagliate all’adesione della popolazione alla Dieta Mediterranea e cercheremo di capire se l’abbandono di questo modello alimentare può essere imputato a ragioni economiche. Sono dati importati che chi si occupa di salute pubblica deve considerare. Dobbiamo pensare che stiamo perdendo un fattore di protezione importante che ha garantito per secoli lunga vita ai popoli del bacino mediterraneo. Bisogna quindi prendere delle misure che contrastino questo andamento negativo. Non basta dire che la Dieta Mediterranea fa bene, bisogna fare in modo che la gente abbia la possibilità di ‘mangiare mediterraneo’ abbassando, per esempio, l’IVA su frutta e verdura e, in generale, mettendo in atto tutte le iniziative possibili affinché le famiglie possano riprendere a seguire tale regime alimentare senza doversi fermare al quindici del mese”.
L’epidemiologa approfondirà la linea di ricerca a Pozzilli, presso il Centro Ricerche Neuromed, nel Laboratorio di Epidemiologia e Prevenzione. La borsa di ricerca, che ricordiamo va ad una ricercatrice molisana che tuttora lavora in Molise, rappresenta per questo uno stimolo per i giovani e un esempio di come si possa arginare il fenomeno della fuga dei cervelli.