Una triste vicenda di cronaca sopraggiunge dal piccolo comune in Provincia di Isernia dove i Nas di Campobasso, in collaborazione con i colleghi di Bari, Napoli, Salerno e Foggia, hanno riscontrato maltrattamenti ai danni di malati psichiatrici ed anziani nella Residenza sociale assistenziale “Villa Flora“. I Carabinieri hanno eseguito 13 arresti per le accuse suddette, oltre che per sequestro di persona, lesioni, percosse ed abbandono di persone incapaci.
Coinvolti, tra gli altri, un medico, infermieri e operatori socio-sanitari. Sono accusati, a vario titolo, di maltrattamenti, sequestro di persona, lesioni, percosse ed abbandono di persone incapaci. Dalle ultime indiscrezioni, pare che tra gli interessati ai provvedimenti di custodia ci sia anche il Sindaco del Comune di Montaquila, già Consigliere Regionale di Forza Italia nel 2006, Franco Rossi, Presidente e titolare della struttura. Alle 11:00 di stamane i dettagli saranno illustrati un una conferenza stampa presso la Procura della Repubblica di Isernia.
11:50 Dalle prime ore della mattinata, 30 Carabinieri dei NAS di Campobasso, Napoli, Bari, Salerno e Foggia con il supporto dei colleghi dell’Arma territoriale hanno dato esecuzione nelle Province di Isernia e Campobasso a 13 ordinanze cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Isernia, su richieste di questa Procura, con le quali sono stati disposti gli arresti domiciliari per un medico neurologo/neuropsichiatra, titolare di una Residenza Sociale Assistenziale per anziani e malati psichiatrici della provincia di Isernia, e per infermieri ed operatori socio-sanitari per aver sottoposto i pazienti e gli ospiti in modo sistematico e continuato a maltrattamenti, sequestro di persona, lesioni, percosse ed abbandono di persone incapaci.
L’esecuzione delle misure restrittive giunge a conclusione di una prolungata e articolata attività di indagine avviata dai Carabinieri del NAS di Campobasso un anno fa a seguito della segnalazione di condizioni di costrizione fisica e psicologica imposta agli ospiti/pazienti della struttura assistenziale e coordinata dalla Procura della Repubblica di Isernia. Attraverso attività ed accertamenti tecnici i Carabinieri del NAS sono riusciti a provare in modo incontrovertibile le segregazioni e i maltrattamenti a cui venivano sottoposti gli ospiti da parte di infermieri ed operatori socio-sanitari della clinica. La residenza assistenziale autorizzata per assistenza socio-sanitaria agli anziani in realtà ospitava anche giovani (dai 25 ai 40 anni) affetti da malattie psichiatriche e neurologiche con una capacità ricettiva accertata – oltre 180 ospiti/pazienti – superiore a quella autorizzata.
Gli anziani con un età media di circa 75/80 anni, alcuni dei quali affetti da patologie anche invalidanti come l’Alzheimer e, quindi, non autosufficienti e i malati psichiatrici venivano chiusi a chiave e sedati per tutta la giornata senza possibilità di uscire dalle proprie stanze; fatti completamente denudare e messi in fila nel corridoio per accedere alle docce e servizi igienici in violazione della loro dignità; alcuni contenuti ai letti a mezzo di lacci per impedire loro qualsiasi movimento; percossi se non ottemperavano alle disposizioni impartite; fatti dormire, alcuni, su letti privi di materassi o su lenzuola sporche di escrementi in stanze insudiciate. Gli ospiti anziani e i malati psichiatrici vivevano in promiscuità pagando una retta mensile di 1.200,00 euro al titolare della struttura. Il vasto quadro probatorio ricostruito dai Carabinieri coinvolge a vario titolo 32 persone tra medici, fisioterapisti, operatori sanitari, sociali ed amministrativi della residenza assistenziale tutti indagati per le gravi condotte a danno di incapaci ed anziani indifesi.