(Adnkronos) – "La prevenzione strutturale e infrastrutturale è compito delle Regioni. Noi vorremmo soltanto che si tenesse conto di un fatto: quello che accade ogni volta che piove in maniera abbondante è frutto di quello che abbiamo fatto e di quello che non abbiamo fatto in tempo di pace''. Così il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci nel corso del punto stampa dopo l'ondata di maltempo che ha travolto l'Emilia Romagna. Che sottolinea: ''Non mi lascio trascinare sul terreno delle polemiche che qualcuno, sotto la spinta emotiva della prossima campagna elettorale per le regionali, vorrebbe alimentare. Il governo ha tutta l'intenzione di collaborare con la Regione Emilia Romagna perché crediamo che ai cittadini interessi poco la polemica quando l'acqua entra nelle case, invade le strade e le piazze. Quindi niente polemiche politiche". ''Siccome sento dire 'se adesso c'è un alluvione e ci saranno danni la colpa è del governo Meloni…''', ha aggiunto. ''E' come se le lancette si fossero fermate al 2023 – ha proseguito – Nel 2023 è avvenuto quello che è avvenuto perché 20 anni prima non era stato fatto quello che doveva essere fatto. Gli eventi alluvionali portano una realtà territoriale così come è stata progettata e infrastrutturata non nei mesi, non negli anni ma nei decenni. Perché le infrastrutture idriche non si realizzano in sei mesi hanno bisogno di medi e lunghi tempi. E questo vale per tutte le Regioni''. ''Negli ultimi dieci anni'' l'Emilia Romagna ''ha avuto assegnati dai governi di Roma 594.567.679 euro, siamo a oltre mezzo miliardo'', ha affermato quindi Musumeci continuando: 'Riteniamo che l'intervento del commissario straordinario Figliuolo stia andando avanti con grande senso di responsabilità, non tutto il denaro che ha a disposizione il generale è stato speso, e questo deve fare riflettere, non perché non ci sia stata la programmazione ma perché dall'altra parte non sono state ancora definite le richieste, le procedure e soprattutto la pianificazione di chi deve intervenire ed è chiamato per legge a farlo. I piani speciali li redige il commissario ma li realizza l'ente Regione'', ha affermato quindi il ministro. ''Secondo l'Ispra l'Emilia Romagna è tra le regioni che hanno maggiormente consumato suolo negli ultimi decenni – ha sottolineato Musumeci – Cementificare significa facilitare l'effetto ruscellamento quando piove abbondantemente perché l'acqua non viene assorbita e naturalmente viene convogliata a seconda delle pendenze e dove arriva, e arriva veloce, fa danno''. Comunque, ''se dalla Regione dovesse arrivare una formale richiesta di dichiarazione dello stato emergenza la sottoporrei al capo dipartimento Ciciliano e subito dopo la porterei in Consiglio dei ministri. Stamattina ho chiamato la presidente facente funzioni Priolo a cui ho ribadito la disponibilità a prendere in considerazione lo stato di emergenza''. “Ci eravamo illusi per un attimo che, almeno stavolta, la destra non facesse becero sciacallaggio. Non è passata la notte che hanno invece già replicato il film dell'anno scorso, diffondendo fake news e moltiplicando attacchi ad uso e consumo elettorale. Il paradosso è che, dopo aver voluto contro tutto e tutti tenere la gestione della ricostruzione post alluvione a Roma, scaricano poi tutte le responsabilità sul territorio. È indecente sia dal punto di vista istituzionale che dal punto di vista morale". Così la presidente facente funzioni dell'Emilia-Romagna, Irene Priolo. "Nel merito: i fondi stanziati dal commissario sono stati tutti impegnati e quelli ancora da liquidare sono relativi a cantieri in corso o completati, per i quali si stanno realizzando i collaudi. Complessivamente, subito dopo l’emergenza i lavori di ripristino del territorio hanno visto 402 interventi immediati: 130 già completati, 158 quelli in corso e 114 in progettazione. Il tutto per un investimento totale di circa 343 milioni di euro, tra somme urgenze, urgenze e programmazione di fondi regionali". "Gli interventi urgenti sui fiumi, in particolare, sono tutti realizzati o in corso: sono 152 per oltre 137 milioni. Inoltre, si contano altri 298 interventi (di cui 148 già conclusi) di difesa idraulica per 267,5 milioni e per quanto riguarda i collegamenti viari, gli interventi sono in tutto 3.369, per oltre 790 milioni". "Ricordo infine – continua Priolo – che tutti gli interventi programmati sin qui dal Commissario e realizzati da Regione, Enti locali e consorzi avevano l'obiettivo di ripristinare le infrastrutture esistenti: argini, canali, strade, ecc. Ma per reggere eventi di questa portata, come ci hanno indicato tutti gli esperti incaricati, occorrono interventi strutturali di più ampio respiro. Sono quelli individuati dal piano della ricostruzione che abbiamo concordato col Commissario e che attendiamo con impazienza che sia approvato". "Per realizzarlo serviranno molti miliardi di euro e ci aspettiamo che stavolta il Governo non rispedisca al mittente queste richieste sacrosante, avendole peraltro quantificate anche alla Commissione europea. In questi giorni si sta approntando la legge di bilancio e ci aspetto che il Governo sia conseguente e gli stessi che oggi attaccano siano poi coerenti nel loro voto in Parlamento". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Maltempo, Musumeci: “Prevenzione è compito delle Regioni”
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