Nell’ultimo anno accademico 12mila iscritti in più: è l’incremento più forte dal 2002. Crescono anche le università del Sud. Ingegneria ed Economia i dipartimenti preferiti. Torna ad attrarre studenti La Sapienza. La ministra Fedeli: “Abbassare le tasse”
di CORRADO ZUNINO www.repubblica.it
I ragazzi d’Italia tornano all’università. Le immatricolazioni del 2016-2017, anno accademico che volge al termine, segnalano una crescita impetuosa: 283.414 diplomati sono passati dal liceo al dipartimento. Sono 12.295 in più sulla stagione precedente, il 4,3 per cento di crescita: il miglior exploit degli ultimi quattordici anni (nel 2002 crebbero di oltre 15mila). Per l’accademia italiana il 2015-2016 era stato l’anno dell’inversione di tendenza: 5mila nuove matricole in più, una crescita dell’1,9 per cento dopo una discesa iniziata nel 2004 che aveva inaridito le aule. Quest’anno, a seguire, il boom.
Il ministero dell’Istruzione ha fotografato i dati a gennaio scorso, ma una verifica di “Repubblica” su 26 atenei certifica che già a marzo i numeri erano in crescita ulteriore e con buona probabilità — a conti fermi — cifre assolute e percentuali saranno superiori. Su 90 atenei (statali, privati e telematici) che hanno riversato i dati al Miur, 58 hanno matricole in crescita e 32 dimagriscono. In particolare, tra le statali (il dato più importante sul piano numerico e politico), a gennaio 2017 quaranta vedono aumentare le matricole rispetto all’anno precedente e ventidue sono in arretramento. Dati più avanzati, tuttavia, spostano la Statale di Milano e il Politecnico di Milano, l’Università di Genova, quelle di Urbino e Macerata in area positiva. E riducono le perdite — legate a nuovi corsi diventati a numero chiuso — del Politecnico di Torino e della Ca’ Foscari di Venezia.
Innanzitutto le università del Sud.
Crescono finalmente anche loro, in maniera compatta. È il dato forte. Nelle ultime due stagioni si era profilata una dinamica costante: Sud spolpato, grandi e tradizionali atenei del Nord in spolvero. Questo andamento si rifletteva sui ranking internazionali e, soprattutto, sui finanziamenti pubblici ottenuti. Quest’anno al secondo posto della classifica dei nuovi immatricolati si scopre Foggia: + 41,7 per cento. Tremila e cento diplomati iscritti, 750 in più dell’anno scorso. A Giurisprudenza le matricole sono quadruplicate e Scienze dell’investigazione ha accolto ben 568 studenti. L’Università di Foggia, quattro anni fa, prima dell’insediamento del rettore Maurizio Ricci, temeva per la sua sopravvivenza. Crescono sensibilmente il Politecnico di Bari (+16,1%), Messina (+12,7%), Catanzaro (9,7%), Salerno e Palermo (8,6%).
Scorrendo la tebella delle statistiche è interessante vedere come abbia un segno positivo l’Università del Molise che segna un + 6.4%