La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Delibera CIPE n. 11 del 14 febbraio 2014 riporta in regione lo spettro della “MegaStalla” della Granarolo. Cittadini e comitati, nonché amministratori, si sono giustamente allarmati perché dopo aver combattuto per mesi hanno visto pubblicata una delibera dal titolo “Contratto di filiera tra il Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali “Rancho Gran Manze” che ha preoccupato non poco. Se una spiegazione logica ci può essere, ovvero che la Delibera è stata pubblicata solo ora a valle del vaglio della Corte dei Conti e che la località di Larino viene ancora indicata nonostante la Granarolo nel mese di febbraio, proprio a valle della riunione del CIPE, avesse già rinunciato al progetto in Molise, lo scompiglio che questa notizia ha dato deve far riflettere.
In Consiglio regionale il Movimento 5 Stelle è stato il primo a sollevare la questione, a rendere pubblico il progetto presentato e ad esprimere immediatamente ed inequivocabilmente il proprio NO a questo genere di installazioni, sia per il carattere intensivo e sia per le forti esternalità negative per il nostro territorio, senza trarne pressoché alcun vantaggio in termini di sviluppo e lavoro, come originariamente affermato dal Senatore del PD Ruta.
Ed infatti è stato proprio il Senatore campobassano il primo grande promotore di questo progetto ed è stato anche il primo a ritrattare la sua posizione, magari con un pizzico di stizza. Dopo diversi interventi in Consiglio Regionale si è arrivato ad approvare un deliberato con il quale si impegnava la Giunta a riferire al Consiglio ogni possibile novità sulla vicenda.
Ad oggi quindi dobbiamo stare alle parole di Ruta che assicura che “i riferimenti sulla delibera sono vecchi e vanno aggiornati” ed ancora “la Granarolo ora ha 90 giorni di tempo per comunicare la variazione geografica, e lo farà!”. Riteniamo che molto probabilmente le cose andranno così, ma è sintomatico rendersi conto che i cittadini molisani proprio non si fidano di chi la rappresenta, a tutti i livelli istituzionali: è bastato un semplice articolo di giornale per mettere in dubbio pesantemente le parole degli uomini del PD, siano essi Senatori o Presidenti!