Il bici tour contro al riforma del portavoce M5S alla Camera Giuseppe D’Ambrosio fa tappa a Campobasso. Appuntamento a sabato 5 novembre, alle ore 18, in piazza Municipio
Più di 400 chilometri in bici per dire No alla riforma costituzionale. È il pizzico di follia che da sempre anima il MoVimento 5 Stelle: ieri ha permesso a due persone di cominciare un sogno; oggi spinge un parlamentare a salire in mountain bike in pieno autunno e percorrere centinaia di chilometri e tre regioni per un’idea, salvare la Costituzione.
Giuseppe D’Ambrosio sarà a Campobasso domani, sabato 5 novembre, per la seconda tappa del suo bici tour da Roma ad Andria. Il MoVimento 5 Stelle Molise si sta preparando ad accoglierlo e invita tutti alle ore 18 in piazza Municipio. Sarà un nuovo momento di approfondimento sui temi del referendum costituzionale in compagnia di chi siede in Parlamento.
Il nostro Giuseppe, insieme al portavoce in Comune ad Andria Michele Coratella e al biker Domenico Abruzzese, è partito da Roma venerdì 4 novembre e arriverà ad Andria domenica. Ma prima ha spiegato: “Abbiamo unito il messaggio a difesa della Costituzione con la passione per la bici. Faremo tappa a Sora, poi a Campobasso con una agorà per il NO al referendum con i nostri consiglieri regionali molisani Patrizia Manzo eAntonio Federico e il terzo giorno arriveremo in Puglia. Il tempo probabilmente non sarà dei migliori ma poco importa perché la difesa della Costituzione merita questo piccolo sacrificio. Sarà un percorso difficile e faticoso, ma ci piace l’idea di dare un piccolo contributo a difendere una Costituzione che quando fu scritta unì tutte le forze politiche. Ora vediamo l’esatto contrario: una maggioranza illegittima, venuta fuori dal Porcellum di nominati, che assieme a condannati e persone sotto processo vuole modificare la Carta costituzionale come mai avvenuto prima”.
Nel 2013 D’Ambrosio fu tra i protagonisti di una manifestazione sul tetto di Montecitorio proprio a difesa della Costituzione. “Per questo – ha terminato – mi sono sentito addosso la responsabilità di fare qualcosa per difenderla anche ora che è di nuovo a rischio e dire a tanti cittadini: il 4 dicembrevotate No al referendum”.