Epilogo “virtuale” per il Programma Nazionale Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura 2017-2019, annualità 2020, realizzato con il contributo del Mipaaf, che ha visto Ue.Coop impegnata in un’azione di informazione e divulgazione volta al contrasto alla pesca illegale nelle acque italiane, con la collaborazione nazionale dell’Arci Pesca Fisa e il coinvolgimento delle Capitanerie di Porto, dei pescatori professionisti, dei ristoratori e delle associazioni di consumatori. Tra le varie attività previste nel programma attuato, la pubblicazione di un documento sulle buone pratiche “Analisi, buone pratiche e proposte per il controllo e il contrasto della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN)” comprensivo dei dati raccolti da un campione nazionale di pescatori professionali e di pescatori ricreativi che è stato sottoscritto dal Presidente nazionale di Ue.Coop Gherardo Colombo e dal Presidente nazionale di Arci Pesca Fisa Fabio Venanzi.
Il documento è il frutto dei focus group organizzati nei mesi scorsi in nove regioni (Marche, Toscana, Emilia R., Veneto, Campania, Puglia, Liguria, Lazio ed insieme Abruzzo e Molise) – ai quali hanno preso parte tra gli altri Capitanerie di Porto, Carabinieri, rappresentanti dei consumatori, cuochi, rappresentanti della pesca professionale e ricreativa, veterinari, tecnici – per affrontare e inquadrare le problematiche a livello regionale relative al fenomeno della pesca non dichiarata e non regolamentata INN che coinvolge in modo particolare la piccola pesca costiera e la pesca ricreativa.
Le attività di cattura illecite rappresentano infatti un canale di primario inserimento nel mercato nazionale di prodotti ittici non conformi la cui commercializzazione o somministrazione, oltre a rappresentare un rischio concreto per la salute, reca non pochi pregiudizi alle attività di tutti gli attori della filiera (ristoratori inclusi).
L’azione progettuale messa in campo da Ue.Coop ha colto appieno l’opportunità di mettere a sistema le conoscenze e le esperienze dei diversi portatori di interesse che vivono sul territorio, nella convinzione che la definizione di priorità politiche, economiche, sociali, ambientali e la correlata adozione di misure legislative e regolamentari di cui gli operatori sono diretti destinatari, implichino necessariamente una partecipazione a titolo sia individuale sia collettivo, perché queste possano contribuire utilmente alle scelte di competenza degli enti decisionali.
“Il documento che abbiamo sottoscritto – ha aggiunto Gherardo Colombo, Presidente Ue.Coop – è un passo utile e importante che ci servirà anche per attività di informazione e formazione; le regole, infatti, non si osservano solo perché si deve, ma perché si è compreso il loro senso”.
“Questo progetto non lascia il tempo che trova. È invece – ha dichiarato Fabio Venanzi, Presidente Arci Pesca Fisa – una fotografia perfetta del fenomeno della pesca illegale, che serve per mettere nella giusta ottica un problema con l’obiettivo di risolverlo nel concreto”.
Al plauso per l’iniziativa si è unito anche il Capitano di Vascello Donato De Carolis, che ha recentemente assunto l’incarico di Capo reparto Pesca al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. “Questo lavoro di divulgazione – ha affermato – contribuirà a far crescere la comunità delle persone responsabili. Troppo spesso a violare la legge sono proprio ex pescatori, magari in pensione”.
Anche da parte della F.I.C. è arrivato un secco “NO” alla pesca illegale. “Non posso immaginare – ha dichiarato il Presidente Pozzulo – che oggi un ristoratore possa acquistare un prodotto non tracciato, mettendo a repentaglio la sua reputazione per una pratica illegale e rischiosa anche economicamente. Continueremo a fare opera di sensibilizzazione su questo argomento, con campagne social mirate e dirette anche ai più giovani, nel solco della collaborazione intrapresa con la UE.COOP lo scorso anno in occasione della presentazione della Carta di identità del Pesce”.