Presso la sala consiliare “D’Aimmo” dell’assemblea regionale del Molise, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise Vincenzo Cimino, ha ricevuto dalla Regione il premio a nome della categoria, per l’attività svolta durante il covid 19.
“L’Ordine dei Giornalisti del Molise non ha mai chiuso l’attività istituzionale e ha difeso i propri iscritti attuando tutte le misure previste dai dpr sulla pandemia, anzi, l’attività disciplinare, quella istituzionale, quella dei revisori, non ha visto pause. A tal riguardo vale la pena ricordare come l’attività formativa sia ad oggi la più prolifica d’Italia con oltre 100 corsi organizzati.
Il premio conferito all’ Ente, – afferma il Presidente Cimino – rappresenta il frutto di migliaia di tg, di radio giornali, di articoli su testate telematiche, cartacee, di comunicati stampa, in un periodo di enorme sofferenza sociale ed economica, dove i giornalisti molisani sono stati degli eroi.
Non ci siamo fermati un attimo, assicurando una informazione puntuale e corretta, nonostante la congiuntura economica, nonostante la paura e la mancanza di vaccini per tutti. Mi sento, a nome degli iscritti, di ringraziare anche gli editori per gli sforzi profusi, i tanti collaboratori non ancora iscritti all’Ordine, i grafici impaginatori, i tco, i tecnici, i fotoreporter, che come gli altri, hanno contribuito alla redazione del prodotto giornalistico finito.
Un riconoscimento e un pensiero va soprattutto ai tanti colleghi che si sono ammalati, ma che per fortuna ne sono usciti indenni: li ho chiamati spesso per manifestare loro una vicinanza affettiva. Saluto ed abbraccio i colleghi che hanno subìto lutti nelle proprie famiglie: non è stato facile.
Dico grazie ai giornalisti molisani che a distanza, hanno formato i colleghi delle altre regioni e sono circa 40, pensate, 40 iscritti all’OdG Molise che hanno tenuto lezioni a tutto lo Stivale con enorme plauso persino dal presidente del Cnog Carlo Verna.
Non posso pertanto – conclude il Presidente – che essere onorato di rappresentare una comunità sì sofferente, ma che merita maggiori tutele se non altro per la dignità e la laboriosità con la quale affronta il quotidiano”.