Come ben noto a tutti la diffusione del Covid in regione ha subito una brusca accelerazione tanto da indure il Presidente Toma a dichiarare zona rossa l’intero Basso Molise. Ma quello che preoccupa di più gli scienziati e i medici è la possibile presenza di una variante tutta molisana del Covid 19.
Sembrerebbe, anche se si attendono ulteriori studi, che questa variante sia già presente e avrebbe un aspetto molto preoccupante. Sarebbe infatti veicolata dagli animali, in particolare i suini. Parrebbe infatti che, a seguito del divieto di macellazione introdotto su scala regionale i maiali siano proliferati in tal numero da rendersi promiscui con il Covid e diventarne pericolosi e insidiosi portatori sani.
E’quindi allo studio delle autorità sanitarie regionali l’introduzione di una più severa limitazione territoriale, più aspra rispetto alla normale zona rossa. Si chiamerebbe zona rossosangue dolce, dal colore, tra il rosso scuro e il marrone, dell’omonimo e tradizionale preparato fatto con il sangue del maiale.
Ai normali divieti della zona rossa sarebbero aggiunti il divieto di consumare carne suina e suoi derivati e, secondo alcuni bene introdotti nei corridoi della Asrem anche quello di annusare salumi, insaccati e prodotti della macellazione dei suini. Secondo alcune evidenze di laboratorio infatti anche il solo odorare il profumo suadente e appetitoso di una soppressata potrebbe scatenare il contagio nell’annusatore. Ma il Molise oltre alla lotta pandemica è anche alle prese con la formazione del nuovo governo, presieduto dall’ex governatore della Bce Mario Draghi.
In uno sforzo trasversale che ha attraversato l’intero arco delle forze politiche locali il Consiglio Regionale all’unanimità ha deliberato una selezione per individuare tra tutti i molisani, residenti e non, il compagno di scuola di Draghi. La selezione ha la finalità di individuare vecchi compagni del neo presidente da portare in delegazione per creare un clima di fiducia e simpatia che possa agevolare la concessione di finanziamenti del Recovery Plan.
Vista l’assoluta numerosità dei compagni di scuola di Draghi il Consiglio Regionale non è andato troppo per il sottile: per candidarsi basterà aver avuto come compagno di classe, anche per un solo semestre, qualcuno che avesse il cognome di Draghi, non necessariamente quel Mario Draghi. Nelle postille è scritto anche che è ammissibile anche chi ha avuto come compagno qualcuno che si chiamasse Drago, si tratterebbe di un mero errore di stampa. Infine sempre proiettati ad una ripresa economica e sociale è arrivato anche il nuovo logo del turismo molisano, costato appena 147.000 euro. Anche qui sono subito sorte polemiche, totalmente prive di senso.
In particolare sul fatto che il nuovo brand sraà oggetto di una campagna pubblicitaria rivolta principalmente ai molisani. A che serve, si è domandato più di qualcuno? Detta così alla solita beneamata cippa. Ma stavolta non è così, c’è un segreto dietro. Il logo è talmente potente, forte suggestivo che scatena una fortissima sindrome di Stendhal. In pratica se viene proiettato a Poggibonsi il rischio è che l’intero comune senese, in preda alla frenesia, decida di dirigersi verso il Molise.
E questo oltre a creare problemi di accoglienza e di logistica con l’attuale normativa antiCovid porterebbe alla violazione di massa dei divieti posti a base della lotta pandemica. Come ha scritto un noto critico d’arte, il Carciofoni “il nuovo logo nella sua composta armonia policromatica, nella sua vibrante tessitura che ricorda l’onda il vento, con la pulizia delle linee è uno stupendo esempio di come si possa ideare un marchio sempiterno e imperituro per una lavanderia industriale”.
Ecco perchè viene proiettato in Molise e ai molisani, meno reattivi alla potenza della bellezza. Un abitante di Roccapipirozzi, ad esempio, abituato a decenni di sfottò alla proiezione del logo dice solo “Ecchecemafà?”
Aigor
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