di Massimo Dalla Torre
Parafrasando il film “braveheart” magistralmente interpretato da Mel Gibson nei panni di William Wallace, l’eroe scozzese, gli impavidi che, poi tali non sono, di casa nostra si sono chiusi in conclave caratterizzato da un indecisionismo sconcertante, specialmente dopo settimane di fibrillazioni e minacce di sommovimenti politici che, se avessero sortito gli effetti sperati da loro, stanno aggiungendo confusione su confusione in vista delle prossime consultazioni elettorali di giugno, allorquando i molisani dovranno scegliere i primi
cittadini che governeranno per altri cinque anni il capoluogo di regione.
Confusione dove i William Wallace de noartri non sono capaci di sovvertire lo status in seno ai palazzi della politica cittadina. Schermaglie pericolose che scompigliano le carte e che, se le cose non dovessero rimettersi a posto vedrà molti rimane a bocca asciutta e senza la possibilità di pattuire nessun posto di riguardo. Su cosa accadrà nell’immediato futuro non lo sappiamo anche perché non siamo in possesso della classica palla di cristallo e tanto meno siamo druidi maestri dell’arte divinatoria perché’ ancora una volta prevale l’incongruenza legata alla poltrona
che, anche se scricchiola, mantiene un equilibrio inspiegabile soprattutto agli occhi di chi crede che è arrivata la volta buona.
Un rimescolamento di carte e di alleanze dove i potentati sperano in un ruolo preponderante anche se, qualcuno rimarrà scontento, ma questa è un’altra storia, che, sicuramente, forse
vedrà trionfare, stranamente, le compagini che anche livello nazionale non sono unite e anche, in Molise si contrappongono, vedasi le varie posizioni che contestano spesso l’operato degli alleati che, in molti casi, sono costretti a cedere il tanto agognato posto nonostante gli interventi diretti dei vari baroni. I quali dovranno trattare se non vogliono tornarsene a urna aperte, nonostante la vittoria, con le pive nel sacco che, a differenza di quelle che suonavano motivi proibiti sulle hailander, sicuramente faranno sentire un suono fuori dal pentagramma pergamenato che permetta a chi rientra nel clan di appartenenza con il kilt stropicciato e le armi nel fodero, il che scotta ancora di più, innalzare la bandiera della resa che creerà ancora di più confusione.