Non consentiamo ad alcuno di alterare la materialità dei fatti facendo passare il sindacato come la longa manus del datore di lavoro, capace di interferire nelle decisioni aziendali! Per questo le scriventi OO.SS stigmatizzano le errate conclusioni a cui in molti e da più parti, sono pervenuti in riferimento alla disposta revoca da parte dell’ASREM del provvedimento n. 578/2015. Non si può abdicare rispetto alla difesa della legalità e della regolarità procedurale, perché questo porterebbe inevitabilmente ad avallare abusi ed a scivolare nella tutela di posizioni individuali reiterando discriminazioni e disparità tra lavoratori. Per questo è strumentale parlare di licenziamenti senza avere contezza delle censure mosse; censure e non certo “proposte” che, anziché scaricare responsabilità sui sindacati, avrebbero dovuto portare tutti ad una più obiettiva riflessione sull’abuso della contrattazione a termine.
Diversamente opinando si ottiene solo il più comodo risultato di trovare un facile capro espiatorio , questa volta sì ostaggio del potere datoriale per timore di accuse, seppur in veritiere, ma mediaticamente efficaci. Le OO.SS hanno richiesto con decisione il rispetto della legalità, principio che non si piega all’individualismo e che mai ci porterà a tacere su illiceità o illegittimità di sorta, sempre nel rispetto del lavoro e dei lavoratori tutti, senza eccezione di sorta. Tante, troppe volte le OO.SS hanno denunciato non condivisibili atti aziendali della stessa ASREM senza mai sortire alcun effetto, neppure in termini di formale riscontro da parte dell’azienda. Ciò porta a ritenere che nel caso specifico l’abuso, forse, era platealmente evidente.
Questo perché, come denunciato nella nota “incriminata”, le OO.SS. avevano semplicemente contestato quattro punti salienti:
1) le motivazioni di urgenza poste a fondamento del provvedimento risalivano almeno al 30/04/2013;
2) le tanto comprensibili quanto obiettive esigenze dei Presìdi Ospedalieri di Isernia e Termoli, non potevano però portare a tacere l’illogicità del provvedimento laddove la ASREM aveva valutato, con motivazioni assolutamente opposte, di non poter prorogare altri contratti (circa quaranta) in scadenza del personale ausiliario afferente allo stesso ruolo tecnico;
3) la normativa legittimante la proroga non poteva essere invocata, quantomeno nei termini esposti, nel caso del provvedimento n. 578/2015;
4) nulla vietava alla ASREM, proprio alla luce delle censure mosse, di rettificare il proprio provvedimento in senso più rispettoso di principi costituzionali e di legge, adeguando il proprio comportamento all’osservanza, anche per il futuro, delle norme di legge e di contratto.
In sintesi, pur rispettando la posizione dei lavoratori interessati dal provvedimento 578/2015 e comprendendone le preoccupazioni, le scriventi OO.SS anche a beneficio di questi, ribadiscono senza tema di smentita di avere uniformato il proprio agire alla più stretta doverosità della critica e della denuncia di abusi.
Per le Segreterie Regionali FP-CGIL – CISL FP – UIL FPL – FSI
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