Da quanto si apprende sulla proposta di Legge di Stabilità per il 2016, nello specifico per la Sanità, per gli italiani, ma soprattutto per noi molisani, c’è poco da stare “sereni”. Sembra ormai scontato, che per le regioni in piano di rientro per la Sanità, viene indicato l’aumento delle addizionali IRPEF, IRAP e dei ticket per far fronte al problema. Per il Molise il rischio è grande! Dal verbale dell’incontro con il Tavolo Tecnico Interministeriale del 30 luglio u.s., sul consuntivo del 2014 e la verifica del Piano di rientro, risulta che anche per il 2014 si è avuto un disavanzo di gestione, non coperto, di oltre 42 milioni di €, che sommato a quello maturato negli anni precedenti raggiunge un debito complessivo di oltre 295 milioni di €, corrispondente al 51,4 % del finanziamento annuale assegnato dallo Stato alla Regione Molise per la Sanità. Se a questo si aggiunge il mancato trasferimento di circa 165 milioni di € da parte della Regione all’ASREM, si ha un debito finanziario di oltre 460 milioni di €, circa il 78% dell’intero finanziamento annuale assegnato alla Regione Molise per la Sanità. Inoltre risulta che anche per il corrente 2015 si prevede un ulteriore disavanzo. Di positivo vanno ricordati i 40 milioni di € assegnati al Molise con la legge finanziaria del 2015, lo svincolo degli 80 milioni di € di premialità degli anni precedenti, la riduzione dei tempi( ancora elevati) di pagamento ai fornitori.
Con la sentenza (181/2015) della Corte dei Conti, sulle anticipazioni dei fondi della sanità che le Regioni hanno erroneamente contabilizzate negli anni precedenti, senza un intervento del Governo capace di “sterilizzare” gli effetti, anche il Molise potrà avere un ulteriore “buco” di bilancio da sanare. Ne consegue: il Presidente-Commissario Frattura si troverà costretto ad “ubbidire” al Governo Renzi aumentando, se non IRPEF e IRAP e accise (già ai massimi), i ticket, con ulteriori effetti devastanti per: cittadini, attività produttive (già in forte crisi), economia molisana, ecc… Da quanto è dato sapere, positivo risulta essere stato l’esito dell’incontro, promosso dalla Diocesi di Trivento, avuto venerdì 23 u.s. con le Giunte Regionali del Molise e Abruzzo. E’ stato condiviso un documento con iniziative da intraprendere congiuntamente per le aree interne confinanti. Può essere un ottimo inizio di cooperazione istituzionale, conservando l’autonomia, su settori rilevanti: turismo, sanità, viabilità, trasporti, …, che dovrà essere esteso anche alle altre aree di confine. Lo stesso Patto della Salute 2014-2016 indica e sollecita accordi di confine tra le Regioni.
In giro, veleggia ottimismo sull’approvazione, entro il mese di novembre, da parte del Tavolo tecnico interministeriale della nuova proposta del Piano Operativo 2015-2017, come pure sulla concessione della deroga al blocco turn-over al Molise per consentire l’assunzione e il rinnovo del contratto del personale a tempo determinato, consentendo di garantire i Lea. Se ciò non dovesse avvenire molti reparti, se non interi ospedali, sono destinati a chiudere per mancanza di personale. Ottenere l’approvazione del P.O. 2015-2017 e la deroga al blocco del turn over, è condizione necessaria ma non sufficiente. Necessita con urgenza che il Presidente-Commissario Frattura, essendo il Molise regione commissariata, approvi il nuovo Piano Sanitario Regionale. Ciò potrebbe precludere ulteriori possibili ricorsi al tribunale amministrativo, ponendo fine al decennale sistema “stagnante” che ha contribuito, unitamente alle mancate scelte coraggiose, all’attuale stato di deficienza del sistema sanitario regionale.
Il Settore Sanità rappresenta oltre il 75 % dell’intero bilancio regionale, quindi il Consiglio Regionale non può eludere questo importantissimo atto di programma, indicando e impegnando il Presidente-Commissario Frattura a tener conto delle scelte da approvare con atto consiliare. Il Piano Sanitario Regionale dovrà tener conto delle esigenze e peculiarità dei vari territori, con riguardo anche dei vigenti nuovi standard ospedalieri in attuazione della legge Balduzzi, individuando anche possibili accordi di confine confacenti con la programmazione sanitaria delle regioni limitrofe. A riguardo, si ricorda che il vicino Abruzzo ha avuto approvato e finanziato la realizzazione di cinque nuovi ospedali. Di imminente inizio dei lavori è quello di Vasto avendo già il sito di ubicazione disponibile. Altro aspetto importante da tener presente è che, nella programmazione della rete ospedaliera, l’Abruzzo prevede l’ospedale di Vasto Dea di I° livello.
Si chiede, ancora, attenzione per l’ospedale San Timoteo di Termoli, già oggi in gravissime difficoltà, in quanto struttura di “frontiera”, quindi strategica per la mobilità, potendo ridurre il flusso dei molisani verso le strutture extraregionali ed essere attrattivo per cittadini extraregionali. Ciò farà crescere la mobilità attiva e diminuire quella passiva, con tutti i benefici economici che ne derivano, facilitando anche il piano di rientro del debito sulla sanità.
I tempi ormai sono duri e stringenti, le scelte non sono più procrastinabili, è indispensabile l’impegno da parte di tutti: politici, amministratori, comitati, associazioni di categorie, ….
Diversamente per il Molise non ci sarà scampo: fallimento!
Nicola Felice Presidente Comitato San Timoteo
Legge di Stabilità per il 2016, Sanità Molise: non c’è scampo
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