Legambiente: Fiducia e accordi per il Parco nazionale del Matese

Il Parco nazionale del Matese ottiene nuovi consensi. A confermarlo è la delibera del comune di San Giuliano del Sannio, che riconosce la validità e l’efficacia del progetto nell’azione di tutela della natura e della biodiversità, nella diffusione della green economy nel territorio molisano e in particolar modo nell’area del Matese.

Un consenso che si aggiunge a quello delle numerose aree matesine molisane e campane e che vedrà nei prossimi giorni l’adesione di altri importanti comuni: Bojano, Baranello e Vinchiaturo. Sono previsti per la prossima settimana nuovi incontri nei comuni della provincia di Isernia, dove interverranno rappresentanti della Regione Molise, PNALM, professionisti, Legambiente, WWF, Italianostra, FAI, Slowfood, Unimol al fine di indicare i vincoli e la perimetrazione delle aree protette, presentando i punti di forza e le opportunità che potrà offrire il Parco Nazionale. Le nuove iniziative di Legambiente Molise si aggiungono a quelle che negli ultimi mesi del 2014 hanno dato vita agli Sati Generali del Matese organizzati insieme a Legambiente Campania e che hanno ottenuto un ampio successo, con numerosi interventi da parte dei maggiori rappresentanti delle istituzioni molisane, a livello locale e nazionale.
«Il Parco nazionale del Matese deve essere visto come una grande opportunità e non come un vincolo per le comunità locali- chiarisce Legambiente Molise-le misure di salvaguardia del parco prevedono, in attuazione della legge n.352/1993 la possibilità delle attività di pascolo, di raccolta funghi, tartufi, ed altri prodotti nel rispetto del sottobosco, nel rispetto delle vigenti normative, degli usi civici e consuetudini locali. Gli imprenditori boschivi che intendono operare nel rispetto delle leggi forestali non hanno nulla da temere dal parco, poiché l’Ente parco fornirà risorse e strumenti per migliorare il loro lavoro e arricchire il patrimonio del territorio. Le attività agricole sono praticabili anche utilizzando mezzi meccanici. E’ possibile e auspicabile la riconversione delle culture intensive monoculturali in produzioni compatibili con l’ambiente. L’Ente parco inoltre interviene per migliorare e regolare l’accesso ai pascoli. Sarà favorita la produzione di prodotti di qualità, certificata e garantita dal marchio del parco. Le attività edilizi previste dai piani urbanistici non verranno messe in discussione, mentre saranno combattute le attività edilizie abusive».
I benefici economici sono stati ben evidenziati dal nuovo rapporto del Ministero dell’Ambiente e di Unioncamere. Nonostante la congiuntura negativa, tra il 2011 e il 2013 il valore aggiunto prodotto all’interno dei Parchi nazionali italiani è sceso soltanto dello 0.6%, una cifra più bassa rispetto a quanto è avvenuto nel resto d’Italia dove si registra un calo pari a -1.8%. I dati di Unioncamere rivelano inoltre il forte interesse da parte dei giovani e delle donne nello svolgere attività di impresa all’interno delle aree protette. L’economia dei territori matesini possono infine ottenere numerosi vantaggi dalla biodiversità e dall’enorme patrimonio storico-culturale presente sul Matese: un’occasione per il turismo e per il marketing territoriale che consentirebbe di superare l’isolamento dei bellissimi borghi ed ottenere non solo una maggiore visibilità nazionale ma anche europea.

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