Un convegno dal titolo “Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali: nuovi orizzonti” si è svolto lo scorso 1 Marzo presso la Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II”. Queste malattie, le cosiddette MICI o più frequentemente IBD (Inflammatory Bowel Disease) sono essenzialmente due: la rettocolite ulcerosa (RCU) e il morbo di Crohn (MdC). Esse sono molto simili anche se presentano alcune sostanziali differenze come, per esempio, la localizzazione (esclusivamente al colon-retto e con caratteri di continuità la RCU; in tutti i tratti del tubo digerente e più frequentemente nell’intestino tenue e con caratteri di localizzazione segmentaria il MdC) o le complicanze (possibile presenza di fistole nella MdC non rilevabili, invece, nella RCU).
Dopo un breve saluto ai partecipanti da parte del Direttore Generale della Fondazione, Dott. Gianfranco Rastelli, e del Dott. Gennaro Barone, Presidente dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Campobasso che ha patrocinato l’evento, il Prof. Marcello Ingrosso, Direttore dell’Unità Operativa di Endoscopia Digestiva della Fondazione e Responsabile Scientifico dell’incontro, ha presentato il programma da lui predisposto e ha moderato, insieme alla Prof.ssa Sallustio, la prima sessione dedicata agli aspetti diagnostici. In questa sessione il Dott. Massimo Lizza ha illustrato quali sono i sintomi e i segni della malattia presentati dal paziente e quali i markers biologici che devono essere richiesti, mentre la Dott.ssa Marangi, referente dell’Ambulatorio della Fondazione dedicato alle IBD, ha dissertato sul ruolo determinante dell’endoscopia nella diagnosi e nel follow up e il Dott. Restaino ha, invece, presentato le proposte del radiologo relative alla diagnostica non invasiva. La seconda sessione del convegno, moderata sempre dal Prof. Ingrosso e dal Dott.Camilleri, è stata invece esclusivamente riservata alla terapia e i Dott.ri Papi, Gionchetti, Armuzzi si sono succeduti per illustrare rispettivamente la terapia convenzionale, l’impiego dei farmaci biologici, i rischi e l’eventuale interruzione di questi trattamenti. Il Dott. Lorenzetti ha spiegato perché oggi non è più sufficiente accontentarsi della remissione clinica ma bisogna, invece, attendere e verificare l’avvenuta guarigione endoscopica della mucosa intestinale. Hanno concluso la sessione il Prof. Cavicchioni e il Dott. Cecere che hanno relazionato sull’evoluzione della chirurgia. Il Prof. Ingrosso ha manifestato grande soddisfazione per l’ampia partecipazione e il notevole interesse suscitato dal convegno da lui organizzato. Egli ha affermato che: “sebbene negli ultimi venti anni si sia verificato un incremento dell’incidenza e della prevalenza delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, contestualmente si sono anche compiuti notevoli progressi sia in campo diagnostico che terapeutico. Obiettivo dell’incontro è stato quello di perseguire nella pratica clinica quotidiana una collaborazione armoniosa tra i Medici di Medicina Generale e gli Specialisti mediante una maggiore interazione che possa rendere più agevoli i percorsi diagnostici e semplificare le procedure per i trattamenti terapeutici. Le diverse relazioni si sono avvicendate immaginando l’iter diagnostico-terapeutico del paziente che riferisce i suoi sintomi al suo medico di famiglia il quale rileva i segni e richiede gli esami di laboratorio e strumentali invasivi e non invasivi per confermare il sospetto diagnostico di MICI e poi concorda la terapia con lo Specialista. L’aver acquisito queste conoscenze permetterà un nuovo e più moderno approccio alla gestione dei pazienti con MICI, orientata soprattutto al realizzarsi di una stretta collaborazione tra Specialista e Medici di Medicina Generale, il cui compito attivo sarà quello, dal momento della prima diagnosi, di monitorare il paziente con adeguato follow up, richiedendo all’occorrenza l’intervento dello specialista”.