Nei loro occhi lo smarrimento e la rabbia, la delusione e la caparbietà di non darla vinta. Si domandano per l’ennesima volta: perché ancora la nostra terra? Vogliono risposte, si informano, studiano, accettano il contraddittorio.Desiderano conoscere la verità senza doppi fini e giri di parole. Sono di esempio alle figlie e ai figli che combattono con loro. Sono le madri di Campochiaro che guidano la protesta. Forse è più giusto dire che sono le donne matesine perché, anche chi mamma non lo è, conduce con la stessa passione, entusiasmo, la lotta contro chi vorrebbe distruggere un patrimonio naturale di pregio. Non sono state a guardare in tutti questi giorni, anzi sono state le prime a manifestare la rabbia. Hanno affrontato più di tutti con decisione e caparbietà chi voleva iniziare i lavori. Conoscono benissimo le trasformazioni che la loro terra ha avuto dagli anni ’70, quando la stessa pianura antistante il paese ha dovuto subire aggressioni che hanno lasciato ferite profonde.
Non dimenticano neanche quello che lo stesso versante del Matese ha dovuto patire con le cave insediatisi nella zona della “Valle” che hanno spolpato a poco a poco ettari di territorio oramai completamente violentato. E’ stato bello vederle sfilare sempre in prima fila e gridare, con quanta più forza in corpo, il proprio no a decisioni sciagurate, portando in piazza i loro striscioni colorati e sapienti fino a quello che hanno esposto durante la manifestazione di mercoledì 22 ottobre a Campobasso (“Biomassa di stronzi!”). Le donne non si fermano, pensano solo al benessere del paese e dei loro figli. Donne matesine che incontrano, ascoltano, aiutano, coinvolgono, solidarizzano! Stufe di sentirsi raccontare da troppo tempo menzogne. Sono stanche non di lottare, ma delle parole vuote dei politici di turno!
Propongono e sollecitano un dibattito. Rintuzzano e si scagliano contro chi rema contro. Sostengono e ammirano chi pervicacemente combatte. Ammaliano con i loro sorrisi. Sensibilizzano chi è titubante. Donne, immensamente donne! Che amano, cantano, giocano, rallegrano, nonostante tutto! Hanno la nostra ammirazione. Le madri di Campochiaro, le donne del Matese, sono di fatto donne ambientaliste che rivendicano i propri valori. Impegnate per la tutela della natura e per preservare una qualità di vita della loro terra. Baluardo invalicabile per proteggere il “museo naturalistico all’aperto” che è Campochiaro e tutta la zona del Matese.
Convincono con le parole e con i gesti. Spronano ad andare avanti, mai domate. Gridano il loro: Basta! Basta! Basta!
Antonino Picciano