Nella sua ricognizione delle linee di forza che stanno ridefinendo gli assetti geopolitici e geoeconomici globali, Federico Rampini mostra e insegna a leggere la nuova cartografia del mondo, per «guardare dietro le apparenze»
«Viaggiamo di più. Capiamo di meno. Mentre lo attraversiamo in velocità, il mondo ci disorienta. I leader brancolano nel buio. Fissano delle “linee rosse” che non capiscono. Forse perché non leggono. Quel che il mondo vuole dirci è spiegato nelle carte geografiche, e nella loro storia. Ma quelle studiate a scuola non bastano. Bisogna penetrare il loro significato nascosto, incrociare il paesaggio terrestre con le storie delle civiltà, dei popoli e degli imperi. «Ogni crisi – dai profughi alla Corea del Nord, dal terrorismo al cambiamento climatico, dagli autoritarismi ai nuovi protezionismi, dalle “missioni impossibili” di papa Francesco all’inquietante utopia dei social media – ci sfida a capire. «Una traversata coast-to-coast rivela che la supremazia degli Stati Uniti affonda le radici nella peculiarità del suo territorio.
Le due Americhe sono separate da linee di frattura geografiche e razziali, religiose e sociali. Le stesse che spaccano l’Europa tra globalisti e sovranisti. La geografia storica dei populismi riconduce all’Italia dei tempi di Mussolini. «I confini dell’Europa unita hanno un’impronta germanica fin dal Sacro Romano Impero. La Cina costruisce una Nuova Via della Seta, sulla quale inseguo le tracce di un esploratore italiano nel deserto di Gobi. L’espansionismo giapponese aiuta a decifrare la trappola della Corea del Nord. In Russia esploro la continuità tra gli zar e Putin. In India visito l’epicentro di uno scontro di civiltà. Un soggiorno nel Medioevo birmano, in Vietnam e in Laos dimostra che sta vincendo il “duro” benessere senza le libertà.
«Un missionario tra i musulmani ripropone la domanda di Stalin su “quante divisioni ha il papa”. Il peso della Chiesa aiuta a capire il dibattito italiano sui profughi. I tracciati delle migrazioni/invasioni ci riportano alla caduta dell’Impero romano. «Il potere delle mappe decide la sorte degli imperi: da Cristoforo Colombo a GoogleMaps. Il cambiamento climatico ridisegna gli atlanti a una velocità angosciante, la geografia dell’Artico e delle rotte navali cambia sotto i nostri occhi. E infine l’Italia vista da “tutti gli altri” aiuta a capire chi siamo davvero.» Nella sua ricognizione delle linee di forza che stanno ridefinendo gli assetti geopolitici e geoeconomici globali, Federico Rampini mostra e insegna a leggere la nuova cartografia del mondo, per «guardare dietro le apparenze» della realtà di oggi e per rendere i viaggiatori del Terzo millennio più consapevoli di quelle che saranno domani le possibili mete.
BIOGRAFIA
Dal 2009, da New York racconta l’America nei suoi risvolti economici, sociali e di costume; dalla Grande Mela, infatti, è corrispondente per La Repubblica. Prima è stato in Cina, corrispondente dello stesso quotidiano, e da qui ha raccontato gli scenari asiatici. Segue spesso come inviato i grandi vertici internazionali (G-8, G-20, World Economic Forum di Davos), nonché le vicende della Casa Bianca, essendo giornalista accreditato presso la Presidenza degli Stati Uniti d’America.
Oltre alla sua attività giornalistica, Rampini è uno speaker affascinante e competente che spazia dai temi dell’economia (scenari e tendenze globali, prospettive dei mercati finanziari, dinamiche del rapporto Usa-Cina-Europa, innovazione tecnologica, il settore dell’energia, quello manifatturiero e agroalimentare, la cronistoria della grande crisi vista dai massimi esperti americani), a quelli del lifestyle e delle tendenze sociali e di costume (nuovi stili di consumi, salutismo, ambientalismo, la Slow Economy, ovvero i modelli di crescita post-crisi, Internet, la rete e le nuove fonti di conoscenza e informazione), fino agli scenari italiani, raccontando il nostro Paese dal punto di vista dall’America e dalla Cina.
Addestrato alla tradizione degli speakers americani – una scuola ineguagliata per efficacia e concisione – Federico Rampini tiene le sue conferenze indifferentemente in italiano, inglese e francese. Infine, è autore di numerosi saggi, tradotti in diverse lingue. Per citare i più recenti:Banchieri. Storie dal nuovo banditismo globale (Mondadori), All you need is love. L’economia spiegata con le canzoni dei Beatles (Mondadori), Rete padrona. Amazon, Apple, Google & co. Il volto oscuro della rivoluzione digitale (Feltrinelli), L’età del caos. Viaggio nel grande disordine mondiale (Mondadori), Il tradimento. Globalizzazione e immigrazione, le menzogne delle élite (Mondadori).
Sabato 14 luglio 2018 – Termoli, piazza Duomo, ore 22.00
Evento organizzato dal Comune di Termoli – Gratuito