Le semplificazioni aiutano a realizzare il sogno di fare l’imprenditore. Sono stati tanti i giovani di meno di 35 anni che, nel corso del 2013, hanno colto al volo l’opportunità offerta dal provvedimento che ha tenuto a battesimo le cosiddette “Srl a un euro”, ovvero le società a responsabilità limitata semplificate istituite con la legge 24 marzo 2012, n. 27. In virtù della norma, divenuta pienamente operativa dal 29 agosto 2012, gli under 35 hanno avuto la possibilità di costituire un’impresa con un capitale sociale inferiore ai 10mila euro e senza pagare le spese notarili, i diritti di segreteria dovuti alla Camera di commercio e l’imposta di bollo.
In Molise l’incidenza delle iscrizioni giovanili sul totale delle iscrizioni Srl semplificate è pari circa al 50%, in termini assoluti 84 iscrizioni “giovanili” su 170 iscrizioni di Srl semplificate.
In totale da fine agosto 2012 al 31/12/2013 si contrano 216 Srl a un euro di cui 127 a guida giovanile.
Anche per il 2013 le imprese giovanili si confermano, quindi, come quelle a maggiore vitalità nel panorama imprenditoriale regionale. In generale, a fine anno, si contano 4.226 imprese under-35 registrate, 3.819 quelle attive, che rappresentano circa il 12% delle quasi 35 mila imprese registrate. Quanto a incidenza il Molise, insieme ad altre regioni meridionali, si colloca nelle prime posizioni occupando il quinto posto, preceduta da Calabria (15,6%), Campania (14,4%), Sicilia (14,3%) e Puglia (13,0%).
Se le iscrizioni sono state 738 in totale, diminuite rispetto al 2012 di 52 unità, contemporaneamente sono diminuite anche il numero delle cessazioni al netto di quelle operate d’ufficio, passate da 324 del 2012 alle 295 del 2013: come sintesi di questi due andamenti il saldo è ancora positivo e pari a +443 portando ad un tasso di crescita imprenditoriale del +10,1%.
A livello provinciale, mentre Isernia conserva un passo deciso con un tasso di crescita pari a +14,07% che la pone al quinto posto nella classifica provinciale, Campobasso presenta un tasso di crescita più contenuto pari a +8,51% che la pone, invece, al 78-esimo posto.
Nel confronto con i valori della ripartizione geografica di appartenenza il Molise ha un tasso di crescita di poco maggiore a quello del Mezzogiorno (+9,97%) ma leggermente inferiore a quello dell’Italia (+10,48%).
Quanto a forma imprenditoriale, detto della rapida crescita delle Srl semplificate, resta confermato anche per il 2013 l’aumento delle società di capitale: positiva, infatti, sia la variazione dello stock (differenza fra 2013 e 2012) con +59 imprese, sia il saldo demografico (differenza fra iscrizioni e cessazioni nel periodo) con +120 unità, sintesi delle 136 iscrizioni e delle solo 16 cessazione non d’ufficio. Aumenta parallelamente anche l’incidenza di tale forma societaria che a fine 2013 arriva a circa il 15%, mentre era pari al 13% circa nel 2012, e pari all’11% nel 2011.
Guardando alla diffusione delle imprese guidate da under 35 (percentuale di imprese giovanili sul totale delle imprese registrate), i settori, quali il turismo (20%), gli altri settori (17%) e le assicurazioni e il credito (17%) sono quelli in cui si registra l’incidenza maggiore di imprese giovanili sul totale, mentre, guardando all’incidenza delle imprese giovanili sul totale delle imprese giovanili, i settori più tradizionali, quali il commercio, le costruzioni e l’agricoltura, sono quelli sui quali si concentra maggiormente l’attenzione dei giovani imprenditori in valore assoluto: ben 1.171 nel commercio (pari a circa il 30% del totale imprese under 35), 641 nell’agricoltura (pari a circa il 16%), 580 nelle costruzioni ( circa il 15% di tutte quelle guidate da giovani).
“In uno scenario economico e finanziario ancora dominato dall’incertezza” – spiega il Presidente Vicario dell’Unioncamere Molise Amodio de Angelis – “il tessuto produttivo appare sempre più provato, i processi di cambiamento si sono accelerati, le sfide si sono fatte più difficili, le risorse disponibili si sono ridotte. È evidente l’ingresso in un’era nuova, caratterizzata da molteplici elementi di profonda trasformazione, ma in tutto ciò resta centrale il valore del lavoro e, con esso, dell’impresa. Questo valore dell’imprenditorialità è sostenuto anche da moltissimi giovani, e i dati lo confermano, spinti non tanto dalla necessità, ma ben più di frequente dal desiderio di valorizzare le proprie capacità e competenze, sperimentando strategie innovative di prodotto e di processo e impegnandosi così nel duro confronto con il mercato. Non basta più, però, porre al centro dell’attenzione il lavoro e i giovani, quasi a voler intercettare una “moda”: occorre che i giovani diventino i soggetti – e non gli oggetti – delle nostre politiche, i veri protagonisti di un nuovo modello di sviluppo, compatibile e sostenibile. Se vogliamo accelerare la trasformazione in chiave moderna del sistema produttivo e l’uscita dalla crisi, dobbiamo ascoltare la voce di chi rappresenta già questo futuro.
Per questo motivo mi piace ricordare il progetto promosso da Unioncamere “We4Italy: innovatori d’impresa” (www.we4italy.it), una piattaforma partecipativa che prevede attività e strumenti online/offline volti a stimolare e valorizzare l’emersione e la condivisione di storie, esperienze e progetti direttamente dalla voce dei giovani imprenditori, per farne, in prospettiva, un patrimonio al servizio della crescita dell’intero sistema economico”.