“No al lavoro 365 giorni l’anno, 24 ore al giorno. No soprattutto al lavoro di domenica, che sottrae tempo buono alla vita e strappa tanti lavoratori alle famiglie.” E’ questo il succo di una campagna lanciata tempo fa dalle Acli e da altre organizzazioni, e che di recente ha trovato nuovo slancio grazie alle parole che Papa Francesco ha pronunciato nella sua visita in Molise.
“Senza un giorno festivo noi non possiamo vivere”, queste le parole espresse da Mons. Bregantini. Ma a queste affermazioni di rilievo c’è chi contrappone ragioni dettate dalla necessità del sistema di recuperare produttività. Personalmente non sono molto d’accordo con il famigerato decreto Salva Italia, che ha aperto ad una deregulation totale, estendendo l’orario delle attività commerciali alle 24 ore, domeniche e festività incluse, al fine di rilanciare occupazione e consumi. Paradossalmente, però, proprio questo decreto che ha sancito la liberalizzazione totale nel settore commercio, comincia a scricchiolare. Questa scelta, infatti, si è tradotta nella chiusura di esercizi commerciali e nella perdita di posti di lavoro, a fronte di un inarrestabile calo dei consumi che sono stati semplicemente redistribuiti dai giorni feriali a quelli festivi. Sarebbe dunque auspicabile una inversione di tendenza, partendo proprio dalle considerazioni di Papa Francesco: “forse è giunto il momento di domandarci se quella di lavorare alla domenica è una vera libertà” focalizzando l’attenzione sul tema che è tornato in Parlamento per iniziare l’iter proprio per il riordino di una liberalizzazione delle aperture dei negozi e per cercare una sintesi tra le numerose proposte di legge presentate. Più di qualche segnale giunge sui tavoli delle Regioni e delle istituzioni locali, chiedendo l’apertura di confronti tra il sistema imprese e sindacati per definire una nuova disciplina dell’apertura degli esercizi commerciali. Allo scopo mi paiono giuste le richieste e le iniziative di Mons. Bregantini sull’istituzione dell’Osservatorio Regionale del Commercio che la Regione Molise ha previsto con la L.R. n. 20 del 2010, il coinvolgimento dei nostri rappresentanti in sede parlamentare in materia e lavorare a una seria revisione delle attuali norme dettate dal Decreto Monti. Anche se, in tal senso, la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha sottoposto alla Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati, una rivisitazione delle varie proposte di Legge, giunte da più parti, che disciplinano gli orari di apertura delle attività commerciali, in particolar modo, per la chiusura domenicale e quella festiva. Le Regioni potranno così assumere una posizione di rilievo sulle scelte che si andranno a fare sulla disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali. La Regione Molise ha già promosso un tavolo di confronto per analizzare questa problematica giustamente evidenziata dagli addetti ai lavori per intraprendere la strada che porti, quanto prima, ad una ridefinizione delle regole in materia.