Nei giorni scorsi è arrivata la risposta della Commissione Ue ad un’interrogazione presentata ad agosto scorso dall’eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini. La vicenda riguarda i problemi di impatto ambientale riferiti agli interventi su un chilometro e mezzo di strada realizzati in un’area verde protetta tra i Prati d’Angro fino alla Fonte dell’Aceretta, nel comune di Villavallelonga in provincia dell’Aquila.
Nella risposta a Pedicini, la Commissione Ue ha fatto sapere che “non era al corrente della situazione descritta nell’interrogazione e che conformemente alle direttive europee 2009/147/Ce (Uccelli) e 92/43/Cee (Habitat) spetta alle autorità nazionali valutare, caso per caso, se un determinato intervento possa avere ripercussioni su un sito Natura 2000 tutelato dalle normative Ue per la conservazione della biodiversità. Qualora emerga che l’intervento abbia ripercussioni negative sul sito, le autorità nazionali non avrebbero potuto autorizzarlo se non rispettava le condizioni di deroga di cui all’articolo 6, paragrafo 4, della direttiva Habitat (tale norma si applica nei casi in cui l’intervento venga realizzato per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, inclusi i motivi di natura sociale o economica. In questo caso, però, lo Stato membro avrebbe dovuto informare la Commissione delle misure compensative adottate).
Rispetto all’applicazione della direttiva Ue 2004/35/Ce, sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno, la Commissione europea ha ribadito che “si applica per danni già provocati a specie o habitat naturali protetti o per una minaccia imminente di tali danni, ossia in caso di sufficiente probabilità che si verifichi un danno ambientale in un prossimo futuro. L’operatore responsabile del danno o della minaccia imminente di danno è tenuto a riparare le risorse naturali danneggiate riportandole alle condizioni originarie esistenti subito prima del danno o ad adottare le misure necessarie per reagire a un evento, un atto o un’omissione che ha creato una minaccia imminente di danno ambientale, al fine di impedire o minimizzare tale danno”.
L’interrogazione dell’eurodeputato del M5s era stata presentata a seguito delle denunce di cittadini e associazioni ambientaliste della zona. I lavori previsti, per i quali è scattata la protesta, sono inseriti nel Programma triennale delle opere pubbliche 2014-2016 del Comune di Villavallelonga e riguardano l’asfaltatura del tratto di strada propedeutico per la realizzazione dell’impianto di risalita a funi di Aceretta-Pescasseroli, dal costo di due milioni di euro, e la costruzione di un non definito impianto di produzione di energia da legno finanziato con tre milioni e settecentomila euro.