Nella scorsa primavera segnalai dapprima alla opinione pubblica e poi all’Autorità Nazionale Anticorruzione la palese contraddittorietà cui erano incorsi gli amministratori del Consorzio per lo sviluppo industriale Isernia – Venafro. Lo stesso Commissario del Consorzio (sig.ra Stefania Passarelli) aveva infatti sottoscritto – in esecuzione del Piano triennale di prevenzione della corruzione – un Codice Etico a cui l’ente avrebbe dovuto attenersi ed in cui era previsto l’espresso divieto di ricoprire cariche di natura direttiva ed amministrativa a chiunque fosse un lavoratore dipendente di una delle strutture clienti del Consorzio stesso. E tuttavia proprio la sig.ra Passarelli era ed è tutt’ora lavoratrice dipendente di un noto cliente del Consorzio.
Ho ora ricevuto la risposta ufficiale dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. Il Presidente Raffaele Cantone, pienamente in linea con quanto da me evidenziato e denunciato, afferma espressamente che “La sig.ra Passarelli potrebbe, dunque, incorrere in una situazione di conflitto di interessi tra le attività economiche personali e le mansioni ricoperte nel Consorzio, con il conseguente venir meno della propria indipendenza di giudizio e di scelta”. A fronte dunque di una evidente situazione di potenziale conflitto di interessi, il Presidente continua affermando che “Ciò determina la violazione del codice etico del consorzio”. A questo punto mi chiedo quale sarà il comportamento del Commissario del Consorzio. Per coerenza, trasparenza e rispetto di un codice da lei stessa sottoscritto (ed oggettivamente violato) riterrà opportuno rinunciare al proprio incarico? O sceglierà di aggrapparsi a cavilli e cavillucci giuridici pur di mantenere la sua sedia? E gli organi politici che devono agire al solo fine del perseguimento del pubblico interesse come sceglieranno di comportarsi? A breve conosceremo le risposte.
Massimiliano Scarabeo