E’ uno dei più noti medici tossicologi italiani. Dal 1987 è responsabile del più grande Serd italiano (Tivoli-Guidonia), il servizio pubblico per le dipendenze patologiche del Sistema sanitario nazionale. Significa gestire con le più idonee capacità un’utenza costituita principalmente da persone con problematiche legate a sostanze stupefacenti, alcool e gioco d’azzardo. Il suo libro “Tossicodipendenze 2.0”, di tre anni fa, è ormai un punto di riferimento per gli aspetti specialistici e l’aggiornamento nel settore.
Ora il professor Massimo Persia, romano con origini molisane (di Bagnoli del Trigno), specializzazione in tossicologia medica presso l’Università di Firenze e in ginecologia ed ostetricia presso l’Università de L’Aquila, pubblica un’autobiografia intitolata “Quando arriva lunedì” (PM edizioni), di cui già si parla molto.
Partendo dalla propria esperienza professionale ed esistenziale, l’autore esamina materie eterogenee, come l’amicizia, il lavoro, la famiglia, la vita pubblica tra politica e cultura, ma anche tematiche ancora più complesse come il dolore e la morte. Qui l’ultratrentennale esperienza “sul campo” assume un peso decisivo nell’affrontare, ad esempio, il tema della sofferenza o quello della trasgressione, o ancora la ribellione sociopolitica, leit-motv soprattutto di alcune fasi “calde” della nostra storia italiana, con il coinvolgimento diretto di tanti giovani. Trovano spazio nel libro anche argomenti più tecnici, come la sindrome post resuscitation, con le guarigioni spiegabili e inspiegabili. Tutto è orientato, con grande sensibilità, verso la necessità di apprezzare la vita individuandone gli aspetti migliori.
Si tratta quindi di bagaglio di elementi decisivi nel cammino esistenziale di una persona, verso i quali il dottor Persia muove le sue riflessioni – con importanti riferimenti psicologici e filosofici (tra cui Heidegger, Husserl e Derrida) – frutto di una vita spesa a sostegno degli individui più fragili.
Nel libro, ripercorrendo un cammino temporale, l’autore si sofferma sui ricordi formativi, ad esempio i valori trasmessi dai nonni e dalla mamma molisana (Filacchione), ma anche le prime esperienze di giovane medico tra le numerose baronie sanitarie, poi da medico senior tra tanti giovani colleghi supertecnologici.
Il volume finisce per avere anche un risvolto terapeutico: ogni lettore, stimolato dalle profonde considerazioni del professor Persia, finisce per riesumare le emozioni più nascoste.
L’autore non nasconde un auspicio: quello di spingere “i lettori in erba od onnivori” ad intraprendere iniziative personali in campo autobiografico “perché volere è potere” e che questo esempio letterario “sia da stimolo per tutti”.
L’attività del medico tossicologico è nota anche per il suo ruolo di past president del Centro studi europeo Hermes, funzione che gli permette di contribuire con i suoi apprezzati saggi, che riempiono il suo curriculum, al dibattito su tematiche contemporanee. Inoltre il professore è uno dei membri di punta dell’associazione “Forche Caudine”, lo storico circolo dei molisani a Roma.